Una legge approvata nel mese di settembre modifica il sistema cauzionale della California per includere, accanto ai contenitori di birra e bibite, anche i contenitori di vino e alcolici. Alcune ONG supportano la nuova legge perché farà aumentare i tassi di riciclo; altre denunciano che non è stato fatto abbastanza per rendere meno difficoltoso per consumatori riscattare la cauzione a causa della scarsità dei centri di raccolta e non risparmiano critiche ai sussidi economici previsti per i produttori.
A fine settembre il governatore della California Gavin Newsom ha firmato la legge B1013 che espande il sistema cauzionale della California per includere i contenitori di vino e alcolici in vetro, plastica, alluminio e cartone (poliaccoppiato). Le nuove disposizioni entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2024 e da allora, sarà applicata una cauzione (il California Redemption Value, CRV) anche su questi contenitori. L’entità del deposito varia in base al volume: 5 centesimi di dollaro per i contenitori più piccoli di 24 once (0,7 litri) e 10 centesimi di dollaro per i contenitori più grandi. Un deposito di 25 centesimi sarà applicato al vino in imballaggi in plastica flessibile difficili da riciclare.
I californiani consumano circa 1,3 miliardi di bottiglie di vino e liquori ogni anno. Di queste, meno del 30% viene riciclato e il resto finisce in discarica, stando ai calcoli di Californians Against Waste, una ONG che ha supportato sin dall’inizio il disegno di legge per aumentare i tassi di raccolta e quindi di riciclo delle bottiglie in vetro.
“Oggi facciamo un grande passo avanti verso l’aumento del tasso di riciclaggio di milioni di bottiglie che altrimenti finirebbero nelle discariche o verrebbero gettate illegalmente“, ha dichiarato in un comunicato il senatore Bill Dodd, democratico di Napa, che ha lavorato con i produttori di vino sulla questione. Il sistema cauzionale per contenitori di bevande esiste in California dalla fine degli anni Ottanta. Il vino e gli alcolici sono stati a lungo esclusi, in gran parte a causa dell’opposizione di potenti gruppi industriali che quest’anno hanno però cambiato idea. Un portavoce del Wine Institute, un’associazione che rappresenta 1.000 aziende vinicole californiane e imprese affiliate, ha dichiarato che il gruppo sostiene la proposta di legge perché “fornisce la strada più praticabile per raggiungere i nostri obiettivi di riciclaggio“.
Azienda statale di riciclaggio in crisi e 350 milioni di dollari di depositi non riscossi
Per i legislatori l’aggiunta delle bottiglie di vino e di alcolici all’interno del sistema di deposito fornirà all’agenzia statale per il riciclaggio CalRecycle nuove entrate per aiutare a salvare il sistema di riciclaggio delle bottiglie attualmente in crisi. Negli ultimi 5 anni, infatti, a causa dei tumulti nel mercato globale del riciclaggio e dell’impennata dei costi operativi c’è stata una chiusura in massa dei centri di raccolta e riciclaggio, che sono passati da 2’500 nel 2013 ai 1.267 nel 2022. Di conseguenza il tasso di riciclo di bottiglie e lattine è sceso dall’80% al 69% ed è aumentato il numero di bottiglie e lattine che finiscono tra i rifiuti indifferenziati, perché è troppo scomodo per i consumatori riportare indietro i contenitori vuoti. È questa una delle cause che ha fatto sì che negli ultimi anni il sistema di deposito della California abbia accumulato almeno 350 milioni di dollari di depositi non riscossi.
Un sistema non sufficientemente strutturato dove il deposito è diventato una tassa
Sebbene il disegno di legge sia stato votato con un sostegno bipartisan quasi unanime, ha suscitato le preoccupazioni di alcune ONG che da anni si battono in California per migliorare il sistema di riciclaggio che ritengono che lo Stato non avrebbe dovuto allargare la platea di contenitori soggetti al deposito senza prima avere riorganizzato il sistema per fare in modo che sia semplice per i consumatori di riscattare i depositi. “È diventata una tassa sui consumatori. Essendo soldi dei consumatori dovrebbero avere la possibilità di riscattarli facilmente“, aveva detto Jamie Court, presidente di Consumer Watchdog, all’inizio del 2022 durante le discussioni sul disegno di legge.
Infatti, se da un lato la legge SB1013 farà aumentare il numero di centri di raccolta e riciclaggio perché richiede ai negozi di alimentari di restituire i depositi ai clienti che conferiscono i vuoti presso i loro punti vendita, o di formare cooperative per aprire nuovi centri di raccolta e riciclaggio, i fondi messi a disposizione sono, secondo le ONG, troppo pochi. “Sfortunatamente, le somme più ingenti sono destinate a favori politici, mentre troppo poco è destinato a migliorare l’accesso ai centri di raccolta, sotto forma di regole che incentivino i singoli rivenditori a fornire un’ampia accessibilità e quindi convenienza installando tecnologie moderne, nonché un significativo sostegno finanziario per i centri di raccolta in via di estinzione e per aprirne di nuovi” ha detto Liza Tucker di Consumer Watchdog durante l’iter di discussione della legge.
Sussidi ingiustificati ai produttori di vetro
Al fine di migliorare il sistema del riciclo in California, le misure di finanziamento complementari contenute nella legge SB 1013 e nel bilancio dello Stato indicano la possibilità di utilizzare come sussidi per differenti progetti i 350 milioni di dollari di depositi non riscossi. Di questi, solo 73 milioni di dollari sono stati allocati per sovvenzioni e prestiti per l’avvio di nuovi e più ampi centri di riciclaggio, compresi i distributori automatici (Reverse Vending Machines, RVM), nelle comunità meno servite. In una serie di emendamenti dell’ultima ora, il disegno di legge è stato modificato per consentire allo Stato di versare fino a 60 milioni di dollari l’anno in “versamenti per lo sviluppo del mercato” ai produttori di bottiglie di vetro che utilizzano vetro riciclato. Secondo un’analisi del Container Recycling Institute (CRI), che non ha appoggiato la versione finale del disegno di legge, questi incentivi economici potrebbero costare allo Stato fino a 300 milioni di dollari nei prossimi sei anni.
I sostenitori del disegno di legge hanno affermato che i sussidi sono invece necessari perché molte aziende produttrici di bevande importano le loro bottiglie dal Messico o da altri Stati in quanto è più costoso produrre il vetro in California. Ma secondo il Container Recycling Institute “Non un solo centesimo di quel denaro è giustificato [perché] tutto il materiale disponibile [per essere riciclato] viene già acquistato, quindi non c’è bisogno di ‘stimolare i mercati’ con questi incentivi“. Nello stato della California esistono 4 impianti di produzione del vetro e le ONG denunciano che questa disposizione della legge farà sì che la più grande azienda vinicola del Paese, la E&J Gallo Winery, e gli altri tre produttori di vetro ricevano decine di milioni di dollari in pagamenti dallo Stato, quando queste aziende stanno già facendo profitti riciclando bottiglie di vetro. “Questo denaro gratuito non amplia l’accesso dei consumatori a un riscatto conveniente” ha detto Consumer Watchdog.
Fonte: CRI