Occhi puntati sulla Corea del Sud dove entrerà in vigore il primo DRS al mondo per tazze da caffé

occhi puntati sulla cora del sud

Prevista per il 10 giugno di quest’anno l’entrata in vigore nella Corea del Sud il primo Sistema di Deposito Cauzionale per tazze per bevande monouso al mondo. Ma a meno di 3 mesi dall’entrata in vigore sono poche le informazioni sull’organizzazione del sistema e gli osservatori ne temono un’efficacia ridotta perché solo le catene di caffè e fast-food sono obbligate a partecipare, nonostante rappresentino una minoranza dei rivenditori di caffè.

[L’entrata in vigore del DRS della Corea del Sud per tazze da caffé monouso è stato posticipato al 2 dicembre di quest’anno]

Con più di 70.000 punti vendita di caffè, la Corea del Sud rappresenta il più grande mercato di caffè di marca dell’Asia orientale, dove ogni anno vengono usate circa 8,4 miliardi di tazze monouso. I sudcoreani sono noti per la loro ossessione per una buona dose di caffeina e negli ultimi anni il caffè è diventato uno status symbol. Lungo le strade alla moda di Seul o di altre grandi città non è difficile vedere persone che passeggiano con in mano una tazza di caffè. Purtroppo è diventata una prassi altrettanto comune ritrovare le tazze di caffè disperse tra i rifiuti lungo le strade. 

Tazze monouso cauzionate per ridurre lo spreco di miliardi di tazze ogni anno

Per cercare di limitare la quantità di tazze e bicchieri monouso che finiscono nel littering il governo ha emanato un decreto che assoggetta ad un Sistema di Deposito le tazze monouso in plastica e cartoncino. La misura prevede un’adesione obbligatoria allo schema dal prossimo 10 giugno per le catene di caffè, fast food e prodotti da forno con più di 100 punti vendita che dovranno applicare un deposito di 300 won (circa 0,23 euro) su ogni tazza. Secondo i dati del ministero dell’ambiente i grandi franchising sono responsabili dell’uso di 2,7 miliardi di tazze monouso all’anno, e il ministero stima che l’applicazione dello schema sarà sufficiente per raggiungere un tasso di riciclaggio del 37% per le tazze. 

Secondo le aspettative e le stime del ministero dell’ambiente diffuse durante la presentazione della misura, un Sistema Cauzionale potrebbe ridurre del 66% le emissioni di carbonio correlate all’uso di tazze, sia aumentando il tasso di riciclaggio sia tagliando al contempo gli impatti relativi all’incenerimento dei rifiuti. Complessivamente i benefici economici derivanti dallo schema sono stati quantificati dal ministero in circa 44,5 miliardi di won (36,2 milioni di dollari) all’anno.

Nuovi standard per il design delle tazze

Il Ministero dell’Ambiente ha spiegato che il valore del deposito è stato determinato sulla base dei risultati di un sondaggio pubblico. A fine febbraio il governo ha preparato una serie di standard a cui dovranno uniformarsi i contenitori monouso per un’efficace raccolta e riciclaggio che cambierà l’attuale design delle tazze monouso distribuite dai punti vendita. Per il bicchieri di plastica verrà usato come materiale il PET trasparente senza alcuna stampa, proprio per facilitarne il riciclaggio.

Preoccupazioni per la copertura limitata

Esiste da parte di diversi soggetti portatori di interesse motivo di reale preoccupazione circa la copertura limitata dello schema, che potrebbe minarne l’efficacia. Infatti, secondo la norma attuale solo il 35% di tutte le aziende che vendono caffè (un totale di 79 marche di franchising tra panetterie e fast food e 105 marchi) saranno obbligate ad aderire, mentre le caffetterie indipendenti e i negozi “mom-and-pop” estremamente diffusi possono scegliere di non partecipare allo schema.

Non si può invece dire che il governo non sia andato giù duro con i ristoratori che fornivano tazze monouso (vuote come cortesia) ai clienti che avrebbero consumato il pasto a casa. Dal 2019, la Corea del Sud ha vietato l’utilizzo di bicchieri monouso per i pasti in loco e le imprese possono essere multate fino a 2 milioni di won (1670 dollari) per aver violato il regolamento. La nuova legge che entrerà presto in vigore, vieterà altri utensili monouso, comprese le cannucce di plastica e gli agitatori per bevande quando i clienti consumano cibo e bevande nei negozio.

Anche nella Corea del Sud la pandemia ha causato un’impennata nella produzione di rifiuti di plastica dovuti all’aumento nel consumo di cibi da asporto. Un settore quello dell’asporto di cibi e bevande che ha registrato un aumento del 75% nel 2021 rispetto all’anno precedente, contro un aumento del 19,8% che ha interessato invece il settore dell’e-commerce.

La pandemia, come avvenuto anche in altri paesi, ha paralizzato l’esportazione dei rifiuti in plastica della Corea del Sud verso destinazioni estere, con un’aggravamento dei problemi legati alla gestione dei rifiuti a livello nazionale. Jang Hana, ex membro dell’Assemblea nazionale sudcoreana, descrive il decreto del governo come “assurdo” perché l’obiettivo di riciclaggio del 37% che si è posto il governo è molto più basso di quello che è stato raggiunto per il soju e le bottiglie di birra, che hanno un tasso di riciclaggio dell’87% a livello nazionale. 

A pochi mesi dall’entrata in vigore del Sistema, mancano ancora anche i dettagli sulla sua operatività.

Tra i dettagli resi noti c’è che dovrebbe essere gestito da un amministratore centrale ma non è ancora stato definita la modalità in cui le tazze verranno raccolte e riciclate, e neanche quale sarà il soggetto che dovrà occuparsene e come si andrà a finanziare lo schema. 

Il DRS della Corea del Sud è

Articolo aggiornato il 02/12/2022

Fonte: Eco-Business

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