Riportare gli imballaggi per bevande dopo il consumo presso i rivenditori per riscuotere il deposito pagato con l’acquisto della bevanda, noto come sistema di deposito cauzionale, diventerà un obbligo per tutti i Paesi Membri entro cinque anni.
Editoriale di Miquel Roset Direttore di Retorna
Questa è la chiara richiesta di Bruxelles contenuta nella sua proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Per la Commissione Europea (CE), la riconsegna delle bottiglie di plastica e le lattine al rivenditore, per riscattare così la piccola cauzione, è l’unico modo per raggiungere un duplice obiettivo: raccogliere separatamente il 90% dei contenitori per bevande in plastica e metallo, e porre definitivamente fine all’inquinamento pervasivo causato all’ambiente dai contenitori per bevande. Garantendo allo stesso tempo l’accesso a materiali per un riciclo di alta qualità ai riciclatore e di contenuto riciclato per i produttori di bevande.
Questa evidenza sull’efficacia dello strumento si riflette nella proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che va a revisionare, migliorandola, l’attuale direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWD) che è trapelata al pubblico la scorsa settimana.
Dal 1° gennaio 2028, in tutta l’UE, la vendita di acqua, birra, bevande analcoliche e succhi di frutta dovrà avvenire tramite l’applicazione di una cauzione on modo che lattine e bottiglie verranno riportate presso negozi e supermercati per essere riutilizzate o trasformate in nuovi imballaggi, anziché venire disperse in strada, nelle spiagge o altri luoghi naturali.
Questo impegno fermo da parte di Bruxelles ratifica la tabella di marcia stabilita dal governo spagnolo nella legge sui rifiuti dello scorso aprile. Legge che ha aperto le porte a un sistema di deposito in Spagna, qualora l’obiettivo di raccogliere separatamente il 70% (in peso) delle bottiglie di plastica per bevande fino a tre litri di capacità, non venga raggiunto dal sistema attuale entro il 2023.
La previsione di un sistema cauzionale al 2028 contenuta nel regolamento europeo darà un grande impulso al progetto contenuto nel Regio Decreto sugli imballaggi che l’Esecutivo deve approvare a breve che andrà a stabilire le condizioni per l’attuazione del sistema nazionale di deposito cauzionale spagnolo, obbligatorio per bottiglie, lattine e cartoni per bevande.
La Spagna ha anticipato questa normativa europea, legiferando sull’implementazione del sistema di deposito come strumento più adatto per raggiungere gli obiettivi di recupero delle bottiglie di plastica previsti dalle direttive sulla plastica monouso.
La proposta della CE specifica all’articolo 61 che il sistema di deposito dell’UE riguarderà le bottiglie di plastica e i contenitori metallici monouso fino a tre litri, mentre gli Stati possono aggiungere anche le bottiglie di vetro monouso, a condizione che sia garantita la disponibilità di alternative dello stesso tipo di bevande in bottiglie di vetro riutilizzabili. E, come ha già stabilito la bozza del Real Decreto spagnolo viene aperta la per un DRS anche agli imballaggi per bevande in cartone poliaccoppiato.
Nel testo di Bruxelles, viene rivolto un appello speciale ai marchi di bevande e ai supermercati affinché facilitino l’operatività dei sistemi di deposito tra i diversi Stati, soprattutto nelle zone di confine tra essi. Anche il Portogallo, come la Spagna, ha legiferato affinché le lattine e le bottiglie vengano soggette a tale sistema il prima possibile e pertanto questo regolamento potrebbe aiutare i due processi a procedere in modo coordinato.
Il testo sarà ora discusso dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea e dovrebbe essere approvato entro circa un anno, il che significa che il nostro Governo dovrà rispettare il calendario stabilito dalla Legge sui rifiuti per adeguarsi al futuro regolamento europeo, che sarà obbligatorio a partire dalla data di pubblicazione nel Bollettino dell’Unione europea.
In Spagna, ogni giorno, 35 milioni di bottiglie, lattine e cartoni per bevande vengono dispersi nell’ambiente contaminano l’ambiente terrestre e marino, arrecando danni anche alla salute umana.
Il modello “usa e getta” deve arrivare ad una fine.