Spagna: un DRS entro il 2026 a seguito di obiettivi mancati ? Uno studio ne ha stimato i benefici

La Spagna non ha ancora un sistema di deposito cauzionale per contenitori monouso di bevande e l’introduzione di un DRS è da sempre osteggiata dall’industria. Ma il governo ha già pronte delle norme che indicano come dovrà essere il DRS spagnolo per bottiglie in plastica, lattine e cartoni per bevande, nel caso (praticamente certo) che i produttori di bevande non riescano a raggiungere un tasso di raccolta del 70% nel 2023 e dell’85% nel 2027. Intanto uno studio dello scorso anno ha stimato i benefici dell’introduzione di un DRS in termini di riduzione della quantità di contenitori che sfuggono al riciclo e che potrebbero tornare ad essere nuovi contenitori senza spreco di materia vergine.

I rifiuti da contenitori di bevande monouso sono un problema per tutti i paesi europei e le bottiglie in plastica sono uno degli oggetti maggiormente dispersi nell’ambiente. Per rispondere agli obiettivi di raccolta selettiva delle bottiglie in PET prescritti dalla direttiva europea sulle plastiche monouso (SUP) sta aumentando velocemente il numero dei paesi europei che hanno introdotto un DRS negli ultimi anni o che si apprestano a farlo.

Molti dei Paesi Membri che recentemente hanno implementato un DRS – e altri che lo implementeranno nei prossimi due/tre anni – hanno colto l’occasione per includere anche altre tipologie di contenitori per bevande monouso: dal vetro alle lattine, ai cartoni per bevande.

La Spagna non ha ancora un DRS che partirà a breve, ma ha già delineato a livello legislativo quali saranno le caratteristiche che avrà il sistema. Questo, nonostante l’opposizione del mondo dei produttori di bevande che ha provato a far naufragare l’implementazione di un DRS proponendo alcune soluzioni che si sono già rivelate inefficaci in altri paesi, come l’attivazione di sistemi di raccolta incentivante su base volontaria (Vedi Faq nr.11).

Come sarà il DRS spagnolo per contenitori monouso?

E’ stata la nuova legge sui rifiuti (Legge sui rifiuti e sul suolo contaminato per un’economia circolare; approvata il 31 marzo 2022) e il Progetto di Decreto Reale sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio ad avere aperto la porta al futuro lancio di un DRS in Spagna. Tra le altre misure, la legge sui rifiuti recepisce gli obiettivi di raccolta differenziata per le bottiglie di plastica per bevande della direttiva SUP (77% al 2025 e 90% al 2029) inserendo degli obiettivi intermedi. Ovvero stabilisce che se i produttori non riusciranno a raggiungere un tasso di raccolta differenziata di almeno il 70% nel 2023 o dell’85% nel 2027, verrà implementato entro due anni un sistema di raccolta selettiva obbligatorio per le bottiglie di plastica monouso fino a 3 litri.

Secondo il Progetto di Decreto Reale inviato alla Commissione europea il 6 maggio 2022 (e che dovrebbe entrare in vigore nel quarto trimestre del 2022), il sistema DRS includerà le bottiglie di plastica, le lattine di metallo e i cartoni in poliaccoppiato contenenti le seguenti bevande: acque minerali e di sorgente, succhi, nettari, miscele di frutta e verdura appena spremute, concentrati, bevande analcoliche, bevande energetiche, bevande isotoniche e bevande alcoliche (vino, birra, sidro, liquori, ecc.).

La legge sui rifiuti stabilisce che il DRS spagnolo avrà un modello di raccolta del tipo return-to-retail, con una restituzione dei vuoti e riscossione del deposito che avviene presso i rivenditori. La maggior parte (~80%) dei contenitori sarà raccolta tramite RVM, mentre il resto sarà recuperato attraverso una rete (~20.000 negozi) di punti di raccolta manuali. L’importo del deposito sarà determinato dall’operatore di sistema ma dovrà essere non inferiore a 0,10 euro, indipendentemente dalle dimensioni del contenitore o dal tipo di materiale.

Infine, così come specificato dal Progetto di Decreto Reale – che integra e completa le previsioni della legge sui rifiuti – anche l’importo dei contributi EPR (corrispondenti ai contributi ambientali CONAI in Italia) versati dai produttori all’operatore di sistema per l’immissione sul mercato dei vari tipi di imballaggio verranno stabiliti dallo stesso operatore. Lo stesso dicasi per quanto riguarda la definizione del valore economico della commissione di gestione che viene riconosciuta ai rivenditori e GDO per ogni unità di imballaggio gestita. Un rimborso che copre tutte le spese sostenute dai punti vendita per la raccolta, restituzione del deposito ai clienti, stoccaggio e altre spese per l’elettricità e il personale impiegato.

Figura 1. Flussi di materiali, denaro (depositi) e informazioni tra gli attori coinvolti in un DRS. ENT (2021)

In aggiunta al DRS per contenitori monouso quali bottiglie in plastica, lattine e cartoni (DRS for recycling) il progetto di Decreto Reale prevede anche l’istituzione obbligatoria di uno o più DRS per i contenitori per bevande riutilizzabili (DRS for reuse). Attualmente in Spagna, come in Italia, la vendita con contenitori ricaricabili o vuoto a rendere esiste solamente nel settore HORECA per acque, bibite e birre. Il Progetto di Decreto Reale implementa inoltre il nuovo metodo di calcolo previsto dalla direttiva europea sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio, che sposta il punto di misurazione del tasso di riciclo al fine di calcolare con maggiore precisione le quantità di imballaggi che vengono effettivamente riciclate, al netto degli scarti. Nel caso delle bottiglie in PET, il dato fornito da Plastic Recyclers Europe riferito al 2017 racconta di una perdita del 32% delle balle di PET che avviene a valle della raccolta differenziata all’uscita degli impianti di selezione, prima che i materiali entrino negli impianti di riciclaggio.

Critiche nei confronti del gestore unico del sistema integrato per la gestione dei rifiuti di imballaggio pag.2

La falsa alternativa di un sistema di raccolta incentivante pag.2

Indagine dell’Antitrust per abuso di posizione dominante pag.2

Cosa dice lo studio di fattibilità per un DRS spagnolo? pag.3

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