Il Sistema di deposito cauzionale olandese per le lattine avrebbe dovuto entrare in vigore a partire dal 31 dicembre di quest’anno, ma i produttori di bevande e la GDO hanno dichiarato di non essere pronti e il Consiglio di Stato ha concesso loro una proroga fino al 1° aprile 2023. Per Recycling Netwerk Benelux questa sentenza denota una certa debolezza del governo nel far rispettare la legge alle imprese.
Il Sistema di deposito cauzionale (DRS) olandese è entrato in vigore nel 2005 per le bottiglie in PET con formato superiore a 0,8 L e solamente dal 1° luglio 2021 è stato esteso anche alle bottigliette di dimensioni inferiori.
A partire dal 31 dicembre di questo anno avrebbe dovuto essere esteso alle lattine, ma non tutto sembra andare secondo i piani.
Proprio oggi, infatti, il Consiglio di Stato olandese ha concesso alle imprese una proroga fino al 1° aprile 2023, ritenendo “plausibile” la giustificazione che gli impedimenti nel rispettare la scadenza possano essere stati di natura informatica. In virtù di questa sentenza, le sanzioni preventive che erano state previste e annunciate da parte dell’Ispettorato per l’Ambiente e i Trasporti (ILT) in caso di inadempienze e ritardi nell’attuazione del DRS non avranno effetto.
Solo ieri, il Segretario di Stato per le Infrastrutture e la Gestione delle Acque Vivianne Heijnen aveva dichiarato alla Camera dei Deputati: “Gli interessati hanno avuto tutto il tempo per prepararsi e ora annunciano che non sono in grado di partire. Possono opporsi e appellarsi o intraprendere un’azione legale. Il messaggio del ministero è chiaro: il 31 dicembre il Sistema di deposito cauzionale [per le lattine] entrerà semplicemente in vigore”.
Per Recycling Netwerk Benelux, partner internazionale della nostra campagna, la sentenza del Consiglio di Stato dimostra che neppure il Segretario di Stato riesce a far rispettare la legge alle imprese: “Nonostante abbiano avuto quasi due anni di preparazione, produttori e distribuzione organizzata non sono pronti a gestire anche le lattine entro il 31 dicembre. In genere, i Paesi riescono a creare un DRS completamente nuovo in un anno. Questo ritardo è un’assoluta inadempienza da parte della comunità imprenditoriale olandese. Inoltre, dopo la sentenza odierna del Consiglio di Stato, sembra che possano farla franca senza alcuna sanzione”.
Dal 2019, data in cui è stato pubblicato il progetto di legge sull’estensione del sistema cauzionale, Recycling Netwerk Benelux ha avvertito più volte il Segretario di Stato e il Ministero che la legge non è sufficientemente solida dal punto di vista giuridico per imporre una corretta estensione del DRS.
Adesso Recycling Netwerk Benelux si aspetta che il Segretario di Stato e l’ILT facciano tutto il possibile per evitare ulteriori ritardi. Secondo l’associazione ambientalista l’ILT potrebbe imporre un’ordinanza di penalizzazione con un periodo di tolleranza fino al 1° aprile.
“Le aziende annunciano che non rispetteranno la legge e il governo apparentemente non può fare nulla. È una situazione che non si può spiegare. Chiediamo quindi ai politici di trarre insegnamento da questa situazione. Il gabinetto e la Camera bassa dovrebbero riconsiderare il modo in cui adempiono alla responsabilità di produttore. Il governo si limita sempre a fissare degli obiettivi e poi confida che l’industria applichi benevolmente gli accordi e le leggi. Ma lo abbiamo avvertito più volte: c’è una grande dose di riluttanza tra le aziende. È ora che il governo riprenda in mano le redini della situazione ed elabori una legislazione migliore. È necessario imporre una legislazione ambientale; giocare con le imprese porta solo a cattivi risultati” conclude Recycling Netwerk Benelux.
I PRECEDENTI DAL 2005 IN POI
Il caso studio della lentissima marcia verso un sistema cauzionale in Olanda presenta alcune particolarità su cui riflettere perché in questo caso il detto “tutto il mondo è paese” è più di un “sospetto”. Nonostante l’Olanda avesse implementato, già nel 2005, un sistema cauzionale per le bottiglie in plastica per bevande di formato superiore a 0,8 lt ci sono voluti altri 16 anni prima che venissero assoggettate al DRS le bottigliette in PET di formato inferiore (luglio 2021). Nonostante fosse il formato più venduto.
L’industria delle bevande con l’appoggio del PRO nazionale #AfvalfondsVerpakkingen, con una serie di promesse e impegni volontari, puntualmente mai rispettati, sono riusciti ad allontanare nel tempo l’adozione di un DRS. Ad esempio impegni di riduzione del littering da contenitori di bevande, di impegni sull’ecodesign per il riciclo, di riduzione del packaging e sovra imballaggio, ecc. Solamente grazie ad iniziative portate avanti dalla ONG Recycling Netwerk Benelux, che ha lanciato una campagna StatieGeld Alliantie (a cui ci siamo ispirati) e all’impegno di singoli attivisti altamente motivati come Dirk Groot ~ Zwerfinator, Merijn Tinga ~ Plastic Soup Surfer (e ai loro progetti di citizen science che hanno coinvolto i media con successo), il DRS non è stato cancellato, ma implementato, seppur a passo di lumaca.
Ora va superato questo ultimo ostacolo per avere un DRS per bottiglie in plastica e lattine. Tra gli imballaggi che si trovano sempre più nel littering in Olanda ci sono i cartoni per bevande, dal momento che alcuni produttori, per sfuggire al DRS, hanno adottato i brick per acqua e bevande non gassate.
Sulla storia del DRS olandese:
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