Anche la Scozia fa passi avanti verso il Sistema di Deposito su cauzione

Il sostegno dell’opinione pubblica

L’appoggio ad un’introduzione del sistema di deposito su cauzione da parte del pubblico scozzese è stato testato in occasione di consultazioni e seminari informativi tenuti dal governo e Zero Waste Scotland. Questo ultimo ha commissionato nel 2019 un sondaggio per valutare l’indice di gradimento di un DRS nei cittadini allo scopo di recepirne i risultati nello sviluppo di un modello per la Scozia. L’indagine ha rilevato che 4 scozzesi su 5 sostengono il sistema per poter così contribuire come cittadini alla mitigazione dell’emergenza climatica. Il 77% dei rispondenti ha scelto il modello di DRS che è poi stato successivamente adottato esprimendosi in merito alle caratteristiche che un DRS avrebbe dovuto avere come contenitori da includere, importo del deposito, modalità di conferimento dei vuoti e così via. Mentre il 72% ha dichiarato di essere favorevole ad un DRS soprattutto per motivi di ordine ambientale, il 70% lo ha scelto per l’effetto di riduzione del littering.

Il ruolo della società civile
La marcia verso un sistema di deposito in Scozia, prima di arrivare al settembre del 2017 quando il governo conferma di volersi procedere con un sistema di deposito, è stata, come vedremo, piuttosto lunga. Determinante per arrivare a questo epilogo è stata la pressione esercitata della società civile e poi dai media nei due anni precedenti.

L’iniziativa che ha avuto il merito di fare conoscere i sistemi di deposito al grande pubblico – coinvolgendo tutte le maggiori associazioni ambientaliste e non solo – è stata la campagna “Have you got the bottle?” . Lanciata nel 2015 da APRS (Association for the Protection of Rural Scotland) contava tra le diverse organizzazioni aderenti anche la Marine Conservation Society (MCS) che dal 1994 organizza l’iniziativa Great British Beach Clean per sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sulle conseguenze negative che ha il littering sulla vita marina. I dati sulla composizione dei rifiuti raccolti durante le varie edizioni dell’iniziativa tenutesi nel Regno Unito vedono un aumento del 32% dei contenitori di bevande. MCS ha poi lanciato in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord una campagna simile, Bottles for Change, per avere un DRS in tutto il Regno Unito.

Oltre al ruolo che hanno avuto i media – quasi tutti favorevoli ad un DRS – nell’influenzare i decisori politici va ricordata la campagna di Sky “Ocean Rescue” (Un oceano da salvare in Italia), che si è notevolmente spesa a favore dei sistemi di deposito per la loro potenzialità di intercettare i rifiuti da imballaggio prima che finiscano nell’ambiente e nei mari con gli effetti nefasti che ben conosciamo.

Le tappe
Il parlamento scozzese aveva già dato delega ai ministri di introdurre un sistema di deposito all’interno del Climate Change (Scotland) Act 2009 allo scopo di aumentare il tasso di riciclo per qualche particolare tipo di packaging dando una dettagliata descrizione di un DRS e del suo funzionamento (come si può leggere nel capitolo 5 Riduzione e riciclaggio dei rifiuti – sezione 84).

Si deve però aspettare sino al 2017: fu l’allora primo ministro Nicola Sturgeon ad avere annunciato l’impegno del governo scozzese sulla prossima introduzione di un sistema di deposito all’interno del programma 2017/18, ‘A Nation With Ambition’, senza però fornire ulteriori dettagli.

Nel giugno del 2018 Roseanna Cunningham, Ministro all’ambiente e Iain Gulland, Direttore esecutivo di Zero Waste Scotland (ZWS) lanciano la consultazione pubblica per raccogliere pareri da recepire nel testo di regolamento definitivo da sottoporre al Parlamento scozzese che si conclude a dicembre 2019.

Nel maggio del 2019, Roseanna Cunningham annuncia che la Scozia sarà la prima nazione del Regno Unito ad avere un sistema di deposito – “ambizioso per dimensioni e portata” – che interesserà tutti i contenitori di bevande, e che sarà inserito dal governo come elemento fondamentale del suo programma 2019/20 per l’economia circolare. La legislazione per circa un anno viene sottoposta ad un riesame da parte del parlamento scozzese e del governo che resiste alle pressioni dell’industria del vetro, che tenta di escludere il vetro dal sistema di deposito. Il 13 maggio del 2020 la bozza finale della legislazione che regola il DRS viene finalmente votata dal parlamento Scozzese.

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