Con la Lettonia il sistema cauzionale ha conquistato i paesi baltici

Con la partenza del Sistema di Deposito Cauzionale per contenitori di bevande in Lettonia, tutti e tre gli stati baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) raccolgono ora gli imballaggi per bevande attraverso un Sistema di Deposito (DRS). 

con la lettonia il sistema cauzionale ha conquistato

Ogni anno vengono immessi al consumo in Lettonia 500 milioni di imballaggi per bevande di cui una buona parte dovrà, fortunatamente, ” fare i conti” con il nuovo Sistema Cauzionale.

Vengono infatti assoggettati al Sistema che ha preso il via lo scorso 1° febbraio, tutti i contenitori per bevande in plastica, metallo e vetro (da 0,1 litri a 3 litri) contenenti: acqua, bevande analcoliche come bibite gassate e non, bevande energetiche, tè freddi, succhi, nettari, birra e altri prodotti fermentati con un contenuto alcolico fino al 6%. Anche se il sistema è ancora nella fase iniziale, potrebbero essere possibili future estensioni del DRS ad altre tipologie di bevande. 

Il Sistema lettone aderisce al modello “ritorno al rivenditore” (return to retail) che si è dimostrato non solamente quello più diffuso in Europa, ma anche il più gradito ai consumatori che possono riportare i contenitori vuoti presso i rivenditori frequentati abitualmente per poter riscattare la cauzione.

Il valore della cauzione/deposito in Lettonia è di 10 centesimi di euro, lo stesso importo applicato in Estonia e Lituania che hanno già adottato un Sistema Cauzionale, rispettivamente nel 2005 e nel 2016.

Come generalmente avviene in questi casi è previsto un periodo di transizione durante il quale potranno ancora essere venduti i “vecchi” imballaggi non ancora assoggettati al sistema. A partire dal 1 agosto 2022, verranno invece ammessi alla vendita solamente i contenitori riconoscibili dallo specifico codice a barre e dal simbolo del DRS lettone impressi sull’imballaggio. Tutti i negozi con una superficie superiore ai 300 m2 nei centri urbani, e con una superficie superiore ai 60m2 nelle zone rurali, sono obbligati ad aderire al Sistema Cauzionale. 

Il DRS della Lettonia ha scelto il modello di gestione centralizzata, come quasi tutti i sistemi europei operato da un amministratore del sistema, un ente dalla struttura societaria no-profit. L’operatore del sistema lettone e  Depozīta iepakojuma operators Ltd, un ente che riunisce i maggiori produttori di bevande – che rappresentano più dell’80% delle bevande coperte dal sistema–, e PET Baltic, azienda che ricicla il PET, per una quota minoritaria intorno al 13%. Il sistema lettone è il primo Sistema DRS centralizzato in Europa che andrà a gestire sia il flusso dei contenitori monouso  che vanno a riciclo  – raccolti negli oltre 1400 punti di raccolta sparsi nel paese – che quello delle bottiglie riutilizzabili, che verranno ricaricate dai produttori di bevande dopo essere transitate dai centri di lavaggio. 

Raggiungere gli obiettivi di raccolta della Direttiva SUP e ridurre la quota di rifiuti urbani conferiti in discarica 

La legge che istituisce il Sistema di Deposito Cauzionale è stata approvata dal parlamento lettone il 24 ottobre 2019, un giorno prima che il parlamento europeo adottasse la direttiva europea sulle plastiche monouso SUP.

In Lettonia ci tengono a precisare che la tempistica dell’approvazione del DRS nazionale dimostra che il loro paese anticipa e va oltre a quanto prevede la direttiva SUP come obiettivo di raccolta e per le sole bottiglie di plastica peraltro (90% al 2029). Un paese precursore insomma, al contrario di altri paesi membri che andranno ad istituire un DRS solamente a seguito degli obiettivi posti dalla direttiva al 2029, altrimenti irraggiungibili. 

Al primo posto tra le aspettative riposte nel sistema di deposito in Lettonia c’è quella di una drastica riduzione della quota di rifiuti che il paese smaltisce attualmente in discarica. “L’obiettivo che dobbiamo assolutamente raggiungere entro il 2035 è quello di ridurre al 10% la quantità di rifiuti urbani prodotti che viene conferita in discarica. Attualmente circa il 60% dei rifiuti urbani prodotti viene invece portato in discarica“, ha dichiarato Artūrs Toms Plešs, ministro per la protezione ambientale e lo sviluppo regionale nel corso di un intervento televisivo avvenuto nella settimana di lancio del DRS.

CONDIVIDI LA NOTIZIA SUI SOCIAL

— Altre news

I NOSTRI PARTNER PRINCIPALI