Austria: svelati i principali dettagli del Sistema Cauzionale che partirà nel 2025

Svelati nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri giovedì 8 settembre alcuni elementi che caratterizzeranno il Sistema di Deposito per contenitori di bevande che entrerà in vigore in Austria dal primo gennaio 2025, e che saranno oggetto di un’imminente consultazione pubblica.

Anche se ci vorranno ancora due anni prima che prenda il via il Sistema Cauzionale che interesserà bottiglie e lattine monouso, fervono i preparativi in Austria. Presentati ieri dalla Ministra per la Protezione del Clima e l’Ambiente Leonore Gewessler (Verdi), i primi dettagli del DRS austriaco che saranno oggetto di un prossima consultazione pubblica, propedeutica all’emanazione dei decreti attuativi. Primo fra tutti l’importo del deposito, pari a 25 centesimi di euro, che sarà lo stesso per bottiglie e lattine e di qualsiasi formato, ” facile da ricordare e sufficiente alto per favorire la restituzione dei contenitori” ha dichiarato la Ministra. Un importo che un sondaggio online tenuto dal media Kleine Zeitung ha confermato come appropriato dalla maggioranza dei respondenti che hanno partecipato.

Presenti all’evento anche Robert Nagele e Philipp Bodzenta membri del consiglio di amministrazione di “Trägerverein Einwegpfand” l’ente no profit appositamente istituito che amministrerà il DRS .

Come già indicato nella legge primaria verranno coperte dal sistema le bottiglie in plastica e le lattine con formato da 0,1 a 3 litri che contengono bevande alcoliche (birra) e non alcoliche: dalle acque ai succhi di frutta e bibite varie. Sono escluse le bevande a base di latte. L’adozione di un sistema DRS in Austria è stato accompagnata da un provvedimento unico nel suo genere che prevede quote di riutilizzo obbligatorie per i produttori di bevande, differenziate a seconda della tipologia di bevanda. Si tratta di due misure fortemente voluta proprio da Leonore Gewessler, di cui la prima è stata inizialmente ostacolata dalla Distribuzione Organizzata (e in particolare da insegne come Lidl, Spar, Hofer and REWE Group) ma anche da ARA, il sistema di EPR (responsabilità estesa del produttore) austriaco che corrisponde al nostro CONAI. Le varie dinamiche, susseguitesi negli anni, sono state raccontate da un rapporto di Changing Markets uscito del 2020″ Plastic Pollution Lobby: A coalition against the introduction of a deposit return system in Austria”.

Regolamento e tappe di attuazione

L’introduzione di un DRS nazionale e obbligatorio per le bottiglie di plastica e lattine era già stata decisa circa un anno fa, in occasione della modifica della legge sulla gestione dei rifiuti (AWG), come abbiamo raccontato qui. Tuttavia, gli elementi del sistema resi ora noti sono stati il risultato di decisioni elaborate e condivise all’interno di gruppi di lavoro composti da produttori e rivenditori di bevande e dal Ministero all’Ambiente.

Primo paese europeo a introdurre quote di imballaggi riutilizzabili obbligatorie per legge
L’emendamento che introduce il DRS include anche delle quote obbligatorie di riuso per i contenitori di bevande che i produttori e la distribuzione devono soddisfare. Una novità questa per il panorama europeo dove i sistemi di riuso sono sempre stati attuati e gestiti su base volontaria dall’industria delle bevande. Con la nuova legge sulla gestione dei rifiuti il paese si appresta a diventare il precursore di una misura di policy che l’Unione Europea sta cominciando a prendere in considerazione.

A partire dal 2024 i supermercati con superficie superiore ai 400 metri quadrati dovranno offrire gradualmente bevande in imballaggi riutilizzabili. Dapprima i contenitori riutilizzabili dovranno essere offerti in almeno un punto vendita su tre parte di un gruppo, mentre dal 2025 dovranno essere presenti nel 90% dei punti vendita del gruppo in questione. Ancora non è chiaro come sarà stabilita la quota obbligatoria di contenitori riutilizzabili o ricaricabili, ma, a seguire le ipotesi in discussione, il consumatore dovrà avere la possibilità di acquistare un determinato prodotto all’interno di ogni categoria di bevande in almeno una tipologia di contenitore riutilizzabile. L’obiettivo è quello di avere entro il 2030 una quota pari al 30% delle bevande vendute in Austria, commercializzata in bottiglie ricaricabili, che, secondo il Ministero dell’ambiente possono essere riutilizzate fino a 50 volte prima di venire riciclate (nel caso degli imballaggi in vetro).

Raccolta presso i rivenditori : return to retail”

Per quanto riguarda la modalità di raccolta dei contenitori è stato scelto il modello “return to retail” che in linea di principio implica che gli imballaggi potranno/dovranno essere restituiti per il recupero del deposito da parte dei consumatori presso qualsiasi negozio che commercializzi bevande.

Tuttavia sono previste delle eccezioni per i piccoli negozi che possono accettare la restituzione dei contenitori di bevande in relazione al loro volume di vendite e solamente per i prodotti effettivamente venduti. Per fare un esempio: un panificio che vende solamente bottiglie di plastica da 0,5 litri è obbligato ad accettare solamente quella tipologia di prodotto. Inoltre, anche i luoghi di passaggio molto frequentati come le stazioni ferroviarie, dovranno prevedere punti di raccolta per bottiglie e lattine.

Gli operatori del commercio hanno tempo di attrezzarsi sino al 2025
I rivenditori hanno tempo sino al 2025 per mettere a punto tutti i preparativi necessari tra i quali dotarsi di sistemi automatizzati per il recupero dei contenitori (Reverse Vending Machine – RVM).

Mentre le grandi catene di supermercato devono sostenere tutti i costi degli investimenti necessari, i piccoli rivenditori possono beneficiare di una sovvenzione proveniente da fondi europei che ammonta a 80 milioni di euro. Nagele, rappresentante dell’insegna Billa AG e membro del consiglio di amministrazione del “Trägerverein Einwegpfand” definisce l’introduzione del deposito come “un contributo sostenibile per una riduzione della plastica (nell’ambiente ndr) e per un futuro degno di essere vissuto”. Senza escludere però ulteriori indagini sulla possibilità di accedere a sovvenzioni generali per gli investimenti a carico del retail che – secondo Nagele – possono essere elevati. (1)

Sistema di deposito gestito da un ente no profit centralizzato Trägerveins Einwegpfand
Il sistema di deposito verrà finanziato e gestito da “Trägerveins Einwegpfand”, un ente centralizzato formato da produttori e rivenditori di bevande, che è il modello gestionale prevalente in Europa. Membri dell’ente sono in pratica le grandi catene di supermercati, i produttori e gli imbottigliatori di bevande, nonché i rappresentanti della Camera di Commercio. Tutti gli operatori della filiera delle bevande possono però aderire all’associazione. Al Ministero della Protezione del Clima è riservato ampio diritto di partecipazione e controllo. “I produttori di bevande sono responsabili della raccolta quando immettono le loro confezioni sul mercato. Con l’introduzione di un sistema di deposito, possiamo meglio adempiere a questa responsabilità potendo raccogliere maggiori quantità con una migliore qualità , e quindi mantenere più facilmente e a lungo materiabili riciclabili come PET e l’alluminio nel ciclo. economico” ha dichiarato Philipp Bodzenta, anche lui membro del consiglio di amministrazione di “Trägerverein Einwegpfand” e direttore affari pubblici di Coca Cola.

Robert Nagele (Billa) nel consiglio direttivo ha sottolineato che il principale obiettivo è quello di rendere il sistema finanziariamente autosufficiente, e che c’è la volontà di creare il sistema migliore e più efficiente d’Europa. Non si può dire qui che il manager non sappia di cosa stia parlando, avendo potuto attingere all’esperienza della casa madre tedesca di Billa che è Rewe Group , coinvolta da ben 20 anni dal DRS in Germania. “Il nostro sistema sarà più semplice, la varietà degli operatori presente in Germania ( ndr. caratteristica del modello decentralizzato) rende il sistema molto complesso” ha puntualizzato Nagele.

Di grande interesse per i produttori di bevande – secondo Nagele – è la potenzialità dei Sistemi Cauzionali nel garantire il recupero della maggior parte possibile delle materie prime utilizzate nella produzione di nuovi contenitori. Evidenza che sta rendendo l’industria delle bevande più responsabile e attiva nel perseguimento dei requisiti europei, e in particolare degli obiettivi di raccolta e contenuto riciclato nelle bottiglie in PET, gradualmente più severi proprio per favorire cicli chiusi e circolarità dei materiali. Anche il settore della vendita al dettaglio sembra essere sulla strada giusta per quanto riguarda le quote di riutilizzo che si applicheranno a partire dal 2024, in quanto – sempre secondo Nagele – sono già state trovate delle soluzioni dai singoli operatori.

Lunghi anni di discussioni
L’introduzione del deposito in Austria non è stata indolore ma preceduta da anni di discussioni. Recentemente, anche la maggior parte dei supermercati e dei discount si è espressa a favore di un Sistema Cauzionale. Tuttavia anche solo un anno fa, la ministra Gewessler ha dovuto affrontare le resistenze della Camera di Commercio, oltre che di ARA, nonostante la sua proposta godesse dell’appoggio di gran parte del mondo del commercio.

Qualche numero sui rifiuti da imballaggio e relativi tassi di raccolta

Ogni anno in Austria vengono prodotte più di 900.000 tonnellate di rifiuti di plastica. Di queste, circa 50.000 tonnellate sono costituite da imballaggi per bevande. Si tratta di quasi 2,5 miliardi di bottiglie e lattine che spesso finiscono nell’ambiente. Un’importante e decisiva spinta verso un Sistema Cauzionale è stata però giocata dalla UE con gli obiettivi vincolanti di raccolta per le bottiglie in PET della Direttiva Single Use Plastics detta SUP (del 90% entro il 2029).

austria svelati i principali dettagli
Imballaggi immessi al consumo ogni anno in Austria e relativo tasso di raccolta conseguito comparato al tasso di raccolta del 90% facilmente raggiunto e superato da diversi DRS europei

Reazioni delle ONG e di alcuni partiti
Le ONG per la tutela dell’ambiente hanno generalmente accolto con favore l’introduzione. “Purtroppo il 2025 è molto tardi, l’Austria è in ritardo rispetto all’Europa“, ha dichiarato Herwig Schuster, portavoce di Greenpeace. Anna Leitner, portavoce di Global 2000 ha esortato pertanto a spingere ulteriormente verso i sistemi riutilizzabili con contenitori ricaricabili. Per quanto riguarda i partiti favorevoli al sistema anche i i liberali di NEOS – The New Austria and Liberal Forum “anche se tutto ciò arriva molto tardi”, come ha dichiarato il loro portavoce per l’ambiente Michael Bernhard.

Al contrario Walter Rauch, responsabile Ambiente del Partito della Libertà Austriaco considerato comunemente come conservatore, nazionalista e di destra populista ha definito il il sistema ” il prossimo martello”.

Jürgen Streitner, capo del Dipartimento per le politiche ambientali ed energetiche della Camera di Commercio austriaca (WKÖ), ha sottolineato che bisogna ora concentrarsi su come venire incontro ai piccoli rivenditori di bevande nel settore della ristorazione e del piccolo commercio. L’associazione di categoria del commercio al dettaglio tramite il suo direttore generale Rainer Will ha fatto una dichiarazione simile augurandosi un supporto agli oltre 6.700 commercianti indipendenti e rivenditori non alimentari coinvolti dal DRS, dichiarandosi però, ” nonostante la grande sfida sostanzialmente fiducioso sull’implementazione della misura”.

(1) Va rimarcato a questo proposito che la Grande Distribuzione beneficia di vantaggi economici nell’implementazione di un DRS che compensano ampiamente, sul medio e lungo termine, gli investimenti effettuati, primo fra tutti l’investimento in un sistema di raccolta automatica, le cosiddette reverse vending machines – RVM. La Grande Distribuzione riceve infatti , in base alle unità di imballaggio gestite, una commissione di gestione che copre ampiamente i costi diretti sostenuti relativi a: personale impiegato nelle operazioni di ritiro, svuotamento e pulizia dei sistemi automatizzati, spazi commerciali occupati, elettricità, riscaldamento connessione internet. Punti di raccolta piacevoli ed efficienti possono aumentare il traffico e le vendite grazie ad un maggiore passaggio dei consumatori, che si è rilevato tendono a riportare i contenitori vuoti in occasione di acquisti privilegiando le infrastrutture più efficienti .

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