Il governo francese ha avviato una consultazione per una possibile introduzione di un sistema di deposito cauzionale (DRS) per le bottiglie in plastica e altri contenitori per bevande , con l’obiettivo di arrivare ad una decisione finale con il prossimo giugno 2023.
Bérangère Couillard, Segretario di Stato per l’Ecologia si è incontrata il 30 gennaio scorso, presso il Ministero della Transizione Ecologica e della Coesione Territoriale i rappresentanti di quasi 70 organizzazioni (produttori, distributori, ONG, associazioni di rappresentanti eletti dai consumatori, ecc.) per avviare una consultazione sulla possibile introduzione di un sistema di deposito cauzionale misto per il riciclo e il riuso delle bottiglie in plastica e possibili soluzioni alternative.
Ma il sistema cauzionale non interesserà solamente le bottiglie in plastica ma tutti i contenitori per bevande in plastica, vetro, lattine e cartone per liquidi (o brick), come precisa il segretario di Stato Couillard sul suo profilo Linkedin “Tous les contenants de boisson sont concernés par la concertation : bouteilles plastique et en verre, les briques et les canettes“.
Il tasso di raccolta delle bottiglie in plastica inferiore al 60% rende estremamente difficile alla Francia raggiungere gli obiettivi della direttiva SUP del 77% nel 2025 e del 90% nel 2029 senza un cambio di marcia. [Lo stesso ragionamento vale per l’Italia anche se ha un tasso di raccolta di qualche punto superiore alla Francia: intorno al 61%].
Nel 2019-2020, durante i lavori preliminari al recepimento della direttiva sulle plastiche monouso (SUP) nella legge anti-spreco e sull’economia circolare (legge n. 105/2020), il governo francese aveva avanzato la proposta di introdurre un DRS per le bottiglie in plastica. A causa dell’opposizione incontrata in particolar modo da parte degli enti locali la decisione era stata rimandata al giugno del 2023.
La proposta del governo si era basata sulle indicazioni contenute nel “Rapport sur la consigne des emballages de boissons”, noto anche come “Rapporto Vernier” dal nome del suo autore, che aveva messo in risalto come la raccolta selettiva propria dei Sistemi Cauzionali, fosse un elemento chiave nel massimizzare la circolarità degli imballaggi.
L’opposizione delle autorità locali francesi ad un sistema cauzionale trae origine dal timore di perdere le bottiglie in PET nelle raccolte domiciliari e di subirne gli effetti negativi sui bilanci dei programmi comunali. Negli ultimi anni, i centri di selezione gestiti dalle autorità locali hanno investito in costose tecnologie per ottimizzare i processi di selezione e riciclo. Il PET rappresenta la frazione merceologica di maggior valore tra gli imballaggi in plastica che i Comuni rivendono sul mercato, incassando proventi che di fatto vanno a sovvenzionare anche i costi di gestione e trattamento di altre frazioni di rifiuti con minore o scarso valore. La precisazione inclusa nel Rapporto Vernier, che spiegava come e perché le municipalità non avrebbero subito in realtà contraccolpi finanziari negativi, non è stata tuttavia considerata sufficiente o credibile dalle stesse autorità locali. In pratica, come si può leggere nel rapporto, il problema non sussisterebbe in quanto la legislazione francese già prevedeva a carico dei produttori una contribuzione ambientale maggiore per le tipologie di imballaggi che rimangono nella raccolta domiciliare e che hanno un minor valore sul mercato. Queste maggiori entrate come contributi EPR che verrebbero trasferite ai Comuni andrebbero pertanto a compensare nei bilanci la perdita di un flusso pregiato come il PET nelle raccolte domiciliari.
Analogamente al governo spagnolo di cui abbiamo parlato in questo articolo, il governo francese presentò ai tempi un emendamento (l’attuale art. 8 bis della legge anti-spreco e sull’economia circolare) che concedeva un periodo di tre anni alle autorità locali, fino al 2023, per migliorare il tasso di raccolta delle bottiglie di plastica al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva SUP. L’emendamento precisava che qualora gli obiettivi non fossero stati raggiunti entro tale scadenza, il governo avrebbe potuto “imporre l’attuazione di un sistema di deposito, dopo averne valutato l’impatto ambientale, economico e finanziario” e dopo avere effettuato una semplice “consultazione” con le organizzazioni e le comunità responsabili della raccolta e della gestione dei rifiuti. La decisione se introdurre un sistema cauzionale verrà dunque presa entro giugno 2023 sulla base dei risultati conseguiti dai Comuni nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani relativi al 2022.
La consultazione inizierà il 30 gennaio e durerà fino a giugno, con lo scopo di mettere sul tavolo le condizioni per un’eventuale implementazione di un sistema di deposito cauzionale, raccogliendo le opinioni delle diverse organizzazioni invitate a partecipare. Durante il primo incontro, il Segretario di Stato renderà noto il metodo che verrà seguito nel processo di consultazione e il relativo calendario.
“Questa consultazione ci permetterà di prendere una decisione informata, tutti insieme, sull’eventuale introduzione di un deposito. Grazie a questo dialogo, che si svolgerà nell’arco di diversi mesi, saremo in grado di prendere la decisione che meglio risponde ai nostri principali obiettivi : raggiungere un miglior tasso di raccolta delle bottiglie, puntare al 100% di plastica riciclata negli imballaggi, sviluppare il riutilizzo e contrastare l’abbandono dei rifiuti” ha dichiarato Bérangère Couillard.