Danimarca: il sistema cauzionale è ora a costo zero per i produttori di bevande, oltre che per i consumatori

Dansk Retursystem

Dall’inizio dell’anno, il sistema di deposito danese non richiede più ai produttori di bevande il contributo che sino allo scorso anno pagavano al gestore del sistema per ogni bottiglia o lattina immesse al consumo per assolvere alla loro responsabilità estesa del produttore (EPR).

Forse i consumatori non ne hanno sempre consapevolezza quando conferiscono i contenitori di bevande nelle apposite macchine nei supermercati – o li consegnano agli addetti quando la raccolta avviene manualmente  –  ma, per far funzionare un sistema di deposito, i produttori di bevande pagano solitamente un contributo EPR affinché le bottiglie e le lattine che immettono sul mercato vengano raccolte e riciclate.

Nel caso della Danimarca, a gestire il sistema cauzionale da circa venti anni, nell’insieme dei suoi flussi monetari e di materiali, è l’ente senza scopo di lucro Dansk Retursystem .

Heidi Schütt Larsen, direttore Economia circolare presso Dansk Retursystem ha dichiarato ai media che  “Anche se l’obiettivo è stato ora raggiunto, l’impegno per mantenere tale condizione continua. È noto che la volatilità dei prezzi delle materie prime influenzi i prezzi di vendita degli imballaggi che rivendiamo, e pertanto potremmo dover reintrodurre il contributo in futuro

Negli ultimi anni, grazie ad una riduzione dei costi di gestione i contributi EPR [che i produttori pagano al gestore del sistema per finanziarne le attività ] erano scesi dalle 17øre danesi di 5 anni fa (come media tra i contributi che variano a seconda del tipo di contenitore), alle 3øre dello scorso anno, sino ad arrivare allo zero di quest’anno.

Abbiamo razionalizzato e ottimizzato il sistema di deposito in modo da azzerare i contributi e dimostrare allo stesso tempo che l’economia circolare possa essere sia redditizia che vantaggiosa per il clima e l’ambiente” spiega Lars Krejberg Petersen, CEO di Dansk Retursystem.

Questo risultato è stato reso possibile in quanto le altri fonti di entrate del sistema, come i depositi non riscattati dai consumatori e la vendita dei materiali raccolti ai riciclatori, risultano al momento sufficienti a compensare l’ammontare dei contributi EPR che i produttori non pagheranno quest’anno.

La plastica, l’alluminio e il vetro delle bottiglie e delle lattine soggette al deposito sono di qualità così elevata che otteniamo un buon prezzo quando li rivendiamo ai riciclatori. Il nostro obiettivo a lungo termine è quello di diventare un sistema circolare al 100%, meno dipendente dalle fluttuazioni dei prezzi del mercato globale favorendo la nostra economia. Continuiamo quindi a lavorare per rendere il sistema di deposito sempre più efficiente ottimizzando i processi di raccolta, conteggio e smistamento, oltre a puntare al raggiungimento dello zero emissioni di carbonio entro il 2030“conclude Lars Krejberg Petersen.

Pillole sul DRS danese

  • Il sistema di deposito danese è partito nel settembre del 2002 includendo contenitori in plastica vetro e metalli (solitamente lattine in alluminio). Nel marzo del 2005 c’è stato un ampliamento delle tipologie di bevande originariamente assoggettate al sistema e sono state incluse le bevande alcoliche (“alcopops”), il sidro e le bevande energetiche.
  • Nell’aprile del 2008 sono state incluse nel DRS le bevande non gassate come acque minerali, limonate e tè freddo, e nel gennaio del 2020 i succhi e concentrati di frutta.
  • Nel 2021 sono stati 1,9 miliardi i contenitori di bevande tra bottiglie e lattine gestite da Dansk Retursystem con un aumento del 15% rispetto alle quantità raccolte nel 2020 pari a 1,7 miliardi.
  • Allo stesso tempo, il tasso di intercettazione è aumentato dal 92% al 93% come media. Guardando ai diversi contenitori si raccoglie invece il 95% delle bottiglie in PET, il 93% del vetro e il 92% dei metalli/lattine rispetto all’immesso al consumo.
  • Il sistema danese che viene considerato come uno tra i più efficienti al mondo, garantisce un riciclo a ciclo chiuso (bottle to bottle/ can to can) che ha permesso anno dopo anno un risparmio di emissioni. Nel 2021 tale risparmio è stato stimato in 210.000 tonnellate di CO2 in meno.
  • In Danimarca, oltre ai punti di raccolta nei supermercati, sono attivi dei punti di raccolta dove possono essere conferite bottiglie e lattine anche in grandi quantità. Invece di inserire un imballaggio alla volta è possibile svuotare interi sacchi in apposite RVM che possono gestire 120 contenitori al minuto e che accreditano l’importo corrispondente ai depositi sulla Deposit App.

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