Slovenia: Industriali e Ministero dell’ambiente a favore del DRS

L’Associazione dei produttori di bevande slovena ZIP ha presentato lo scorso maggio i risultati di uno studio che mostra la necessità per la Slovenia di introdurre un Sistema di deposito cauzionale per contenitori di bevande per raggiungere gli obiettivi europei. Anche il ministro dell’ambiente sloveno, Bojan Kumer,  presente alla presentazione dello studio, ha espresso supporto all’introduzione di un DRS per sviluppare l’economia circolare e ridurre l’inquinamento da plastica.

Lo scorso maggio 2023, presso la Camera di Commercio e dell’Industria della Camera delle imprese agricole e alimentari, l’Associazione dell’Industria delle Bevande slovena (Združenje industrije pijač, ZIP) * ha presentato i risultati di uno studio da lei commissionato sull’introduzione di un sistema di deposito cauzionale per bottiglie e lattine. L’associazione industriale è membro attivo dell’Associazione europea delle bevande analcoliche (UNESDA) e dell’Associazione europea delle acque minerali naturali (NMWE) che negli ultimi hanno perorato presso la Commissione Europea la necessità di avere nuovi sistemi cauzionali armonizzati in tutti i Paesi Membri disegnati sulla base di requisiti minimi.

Si tratta del primo studio completo effettuato per la Slovenia che conferma la necessità di un DRS per raggiungere gli obiettivi di raccolta selettiva e di contenuto riciclato per le bottiglie in plastica imposte dalla Direttiva SUP.

Il sistema dovrebbe includere bottiglie in PET e lattine per bevande analcoliche, acqua in bottiglia, succhi e nettari, birra e altre bevande e miscele a base di birra e vino. L’importo proposto per il deposito è di 0,20 euro, IVA esente.

Così come nel caso della maggior parte dei DRS più moderni, il sistema dovrebbe essere gestito da un Amministratore di Sistema senza scopo di lucro con partecipazione obbligatoria per i produttori di bevande e con l’obbligo di ritiro dei contenitori vuoti per bevande da parte dei rivenditori (modello return to retail/ritorno al rivenditore). Secondo lo studio, al fine di garantire l’istituzione di un sistema trasparente, saranno necessari almeno 18 mesi a partire dal momento in cui verrà nominato l’amministratore del sistema che ottiene la licenza per cominciare ad operare.

Senza un DRS, la Slovenia rischia di non raggiungere gli obiettivi della direttiva SUP

La Slovenia, come rileva lo studio, rischia di non raggiungere per le bottiglie in PET gli obiettivi della direttiva SUP in termini di raccolta e di contenuto di materiale riciclato al 2025 e la 2029. Lo studio rileva che il tasso attuale di riciclaggio per gli imballaggi in metallo/alluminio è del 59%, per quelli in plastica del 45% e per il vetro del 98%. Con il nuovo metodo di calcolo europeo dei tassi di riciclo il tasso attuale scenderà ulteriormente.

Delle circa 510 milioni di unità di imballaggi per bevande immesse sul mercato all’anno il 42% è rappresentata dal comparto della birra e il 28% da quello dell’acqua. Le tipologie di imballaggio prevalenti sul mercato sloveno sono le lattine (53%) e le bottiglie in PET ( 47%).

Industria delle bevande pronta a giocare un ruolo attivo

Tramite il comunicato stampa, diramato in occasione della presentazione dello studio, i rappresentanti dell’industria delle bevande hanno fatto sapere che, a partire dal contributo offerto dal loro studio, sono desiderosi di partecipare attivamente alla pianificazione e implementazione di un sistema cauzionale che permetterà di affrontare efficacemente le sfide insite nella gestione dei rifiuti da imballaggio e del riutilizzo delle materie prime del paese.

Il presidente dell’Associazione dell’industria delle bevande della Camera delle imprese agricole e alimentari, Marian Šefčovič, ha sottolineato: “Attraverso le nostre attività, vogliamo contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Paese per quanto riguarda la raccolta differenziata degli imballaggi per bevande e l’obiettivo relativo al contenuto riciclato degli imballaggi per bevande posti dall’Europa. Lo studio condotto per noi da un esperto internazionale, ci permette di fare conoscere i dettagli del sistema di deposito più adatto per noi. Questo deve riflettere tutte le caratteristiche del mercato sloveno, dei consumatori, del commercio e della produzione di bevande. Il sistema deve essere trasparente e facile da usare per il consumatore, e garantire per il settore delle bevande un ciclo di riciclaggio chiuso, da bottiglia a bottiglia, e da lattina a lattina “.

“Le conclusioni e le raccomandazioni emerse dallo studio sono un ottimo punto di partenza per tutte le future attività dell’Associazione dell’Industria delle Bevande e, in ultima analisi, di altri suoi membri della Camera delle Imprese Agricole e Alimentari della Camera di Commercio e dell’Industria, che vengono coinvolte nell’istituzione del sistema di deposito. Rimaniamo quindi non solo un interlocutore attivo dello Stato, ma anche uno stakeholder e un interlocutore proattivo”, ha aggiunto la dott.ssa Tatjana Zagorc, Direttore della Camera di Commercio e Industria della Camera delle Imprese Agricole e Alimentari.

Il sostegno del Ministero dell’ambiente

All’evento hanno partecipato più di 50 rappresentanti di vari stakeholder tra organizzazioni e aziende. Ha partecipato anche il Ministro dell’Ambiente, della Pianificazione territoriale e dell’Energia, Bojan Kumer, che ha dichiarato “In qualità di Ministero dell’Ambiente, dobbiamo assicurarci di avere le giuste politiche ambientali, che coprano la complessità delle misure per una gestione sostenibile degli imballaggi. (…). Ecco perché noi del Ministero riteniamo che il sistema sia una misura appropriata per raggiungere i nostri obiettivi in questo settore, oltre a ridurre i rifiuti nell’ambiente, conservare le risorse, promuovere un’economia circolare e a prevenire l’inquinamento da plastica, che è una delle principali preoccupazioni globali”.

*L’Associazione dell’Industria delle Bevande (Združenje industrije pijač, ZIP) è un’associazione settoriale all’interno della Camera di Commercio e dell’Industria della Camera delle imprese agricole e alimentari (GZS-ZKŽP) e l’organo di rappresentanza del settore. ZIP riunisce, associa e rappresenta gli interessi dell’industria delle bevande nei rapporti con le autorità pubbliche e le associazioni di categoria europee, formula posizioni e fornisce assistenza agli associati. ZIP è un membro attivo dell’Associazione europea delle bevande analcoliche (UNESDA) e dell’Associazione europea delle acque minerali naturali (NMWE) che negli ultimi ha promosso presso la Commissione Europea in diverse occasioni la necessità di avere sistemi cauzionali in tutti i Paesi Membri armonizzati e disegnati sulla base di requisiti minimi.

Organizzazioni Europee che hanno sostenuto il documento di posizionamento “Target 90″ per un obiettivo di raccolta vincolante del 90% per tutti i contenitori per bevande conseguibile solamente con un DRS

Leggi anche:

CONDIVIDI LA NOTIZIA SUI SOCIAL

— Altre news

I NOSTRI PARTNER PRINCIPALI