Il Sistema di deposito cauzionale dell’Ungheria, partito il 1° gennaio 2024, è entrato a pieno regime il 1° luglio scorso dopo un periodo di transizione di sei mesi in cui è stato ancora possibile commercializzare bevande in contenitori non coperti dal deposito.
Come anticipato in un nostro precedente articolo, il DRS ungherese include contenitori per bevande in metallo, plastica e vetro di dimensioni da 0,1 a 3 litri, ai quali è applicata una cauzione di 50 HUF (circa 13 centesimi di euro) ed include tutti i tipi di bevande, ad eccezione di latte e derivati.
Nei negozi con superficie superiore ai 400 m2 la raccolta dei contenitori vuoti e la restituzione della cauzione avvengono obbligatoriamente tramite macchine automatiche (Reverse Vending Machines, RVMs), di cui nel giugno scorso ne erano presenti quasi 3.000 sul territorio nazionale. A questi punti di restituzione automatizzati se ne sono aggiunti altri mille da parte di piccoli negozi in cui la raccolta avviene manualmente.
Lo scontrino emesso dalle RVMs riferito al deposito degli imballaggi restituiti può essere riscattato in contanti alle casse oppure detratto dall’importo della spesa. Quando un consumatore che ha scaricato l’applicazione REpoint si identifica presso le RVMs prima del conferimento dei contenitori, può ricevere il rimborso del deposito tramite bonifico sul numero di conto corrente bancario fornito al momento della registrazione. Inoltre, coloro che lo desiderano possono donare l’importo della cauzione in beneficenza.
Il DRS ungherese viene gestito da un unico amministratore di sistema MOHU (MOL Hulladékgazdálkodási Zrt.) che non si occupa solamente del sistema di deposito avendo ottenuto nel 2023 a seguito di una gara vinta una concessione per gestire circa 4-5 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno per 35 anni.
Così come negli altri paesi europei, anche in Ungheria negli ultimi decenni la quantità di rifiuti prodotti dalle famiglie, dalle istituzioni e dall’industria si è moltiplicata e una parte significativa di questi rifiuti non viene gestita correttamente in osservanza delle regolamentazioni europee in materia di rifiuti con conseguenti effetti negativi sull’ambiente.
L’istituzione del DRS è un passo fondamentale per l’Ungheria e per MOHO per raggiungere gli obiettivi europei ed in particolare per raggiungere un tasso di riciclo del 65% dei rifiuti urbani. Un obiettivo ambizioso, visto che ad oggi il 60% dei rifiuti finisce in discarica senza alcun trattamento e che il conferimento in discarica deve essere ridotto al 10% entro il 2030, aumentando al contempo il tasso di riciclaggio che ora si attesta al 32%.