Il Decreto Reale sugli imballaggi approvato il 27 dicembre 2022 fissa scadenze e regole per l’istituzione di un sistema di deposito cauzionale per contenitori di bevande monouso in Spagna. La norma introduce anche disposizioni per prevenire e ridurre i rifiuti, incoraggiare la vendita di prodotti alimentari sfusi, e promuovere l’uso di imballaggi riutilizzabili.
È stato approvato il 27 dicembre 2022 il Decreto Reale sugli imballaggi, un testo che rivede profondamente la legislazione spagnola sui rifiuti, in vigore da oltre 20 anni, stabilendo obiettivi e misure specifiche per i produttori, la distribuzione, i consumatori e le amministrazioni. La norma, approvata dal Consiglio dei Ministri su richiesta del Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica (MITECO) e in collaborazione con il Ministero dei Diritti sociali e dell’Agenda 2030, rafforza il principio della responsabilità estesa del produttore e introduce misure volte a prevenire i rifiuti di imballaggio, a incoraggiare la vendita di prodotti alimentari sfusi, ad aumentare il riutilizzo degli imballaggi e la riciclabilità e il riciclaggio degli imballaggi.
La norma definisce le scadenze e le regole per l’istituzione di un sistema di deposito cauzionale DRS per i contenitori di bevande monouso, che come descritto in uno nostro precedente articolo sarà del tipo return-to-retail, includerà bottiglie di plastica, lattine di metallo e cartoni in poliaccoppiato contenenti acque minerali e di sorgente, succhi, nettari, miscele di frutta e verdura appena spremute, concentrati, bevande analcoliche, bevande energetiche, bevande isotoniche e bevande alcoliche (vino, birra, sidro, liquori, ecc.) e avrà un importo minimo di 0,10 euro.
Nuove regole per il calcolo della raccolta differenziata delle bottiglie in plastica
In un comunicato congiunto l’Alleanza Rifiuti Zero – composta da numerose organizzazioni, tra cui Amici della Terra, Ecologisti in Azione, Greenpaece Spagna, Retorna, Rezero e Surfrider Spagna – esprime soddisfazione per la versione finale del testo di legge: “Con il Regio Decreto sugli imballaggi il Governo Spagnolo ha dato priorità alla salute dei cittadini e alla tutela dell’ambiente di fronte alle pressioni della lobby della plastica” perché contiene “una tabella di marcia solida e trasparente per l’arrivo del sistema di deposito per contenitori di bevande che può porre fine ai 35 milioni di contenitori per bevande che ogni giorno inquinano l’ambiente e danneggiano la salute delle persone” e “garantisce che l’industria dell’usa e getta non possa ‘autovalutare’ il rispetto degli obiettivi di raccolta differenziata delle bottiglie di plastica”.
La precedente “Legge sui rifiuti e sul suolo contaminato per un’economia circolare” approvata nel marzo 2022, infatti, prevedeva già l’obbligo automatico di entrata in vigore del DRS per contenitori monouso nel caso di mancato rispetto degli obiettivi di raccolta differenziata delle bottiglie in plastica (70% nel 2023 e 85% nel 2027) ma lasciava all’industria il compito di misurare e rendicontare le quantità recuperate. “Per fare rispettare [le previsioni legislative], era fondamentale che la rendicontazione sui rifiuti di imballaggio gestiti non venisse attuata dal gestore del servizio stesso” dice l’Alleanza Rifiuti Zero, esprimendo soddisfazione per le disposizioni contenute nell’articolo 49.3 del Decreto Reale che prevedono che il calcolo delle bottiglie in plastica recuperate tramite la raccolta differenziata sarà fatto dagli enti locali usando i metodi di calcolo europei.
Prevenzione e riduzione dei rifiuti e aumento degli imballaggi riutilizzabili
Tra le principali novità del testo finale del Decreto Reale ci sono misure volte a ridurre l’impatto dei rifiuti di imballaggio sull’ambiente che stabiliscono che al 2030 tutti gli imballaggi immessi sul mercato debbono essere riciclabili e, ove possibile, riutilizzabili.
Per quanto riguarda la prevenzione nella produzione dei rifiuti da imballaggio vengono fissati obiettivi di riduzione del 13% entro il 2025 e del 15% entro il 2030 calcolati sulla base del peso dei rifiuti da imballaggio prodotti nel 2010.
Nel caso delle bottiglie in plastica per bevande viene stabilito un obiettivo di riduzione del 20% entro il 2030 prendendo come base di calcolo l’immesso al mercato del 2022 (sulla base cioè delle informazioni disponibili nella sezione prodotti da imballaggio del Registro dei produttori per l’anno 2022).
Il testo incoraggia inoltre la vendita di prodotti alimentari sfusi, stabilendo ad esempio che i dettaglianti alimentari con una superficie di vendita dai 400 metri quadrati e oltre devono destinarne almeno il 20% all’offerta di tali prodotti, sia venduti sfusi che tramite imballaggi riutilizzabili.
Per incoraggiare un aumento delle quantità di imballaggi riutilizzabili immessi sul mercato i rivenditori alimenti e bevande commercializzati sfusi dovranno accettare l’uso di contenitori riutilizzabili portati dai consumatori, che saranno ritenuti responsabili dello stato dei loro contenitori. Una previsione questa, simile a quella introdotta dal Decreto Clima in Italia, anche se ancora poco conosciuta dalla maggior parte dei cittadini italiani e poco accettata nella pratica dagli esercizi commerciali (supermercati in testa).
Sistema di deposito per contenitori di bevande e altri contenitori riutilizzabili
Per quello che riguarda i contenitori riutilizzabili, per bevande o altri prodotti, il Decreto Reale prevede l’obbligo di istituire un sistema di deposito cauzionale per il riuso. L’introduzione di tale obbligo da parte del governo spagnolo anticipa le previsioni contenute nella proposta della Commissione europea sul “Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio”.
Obiettivi differenziati per canale HORECA e domestico
Per le bevande commercializzate nel settore alberghiero e della ristorazione (canale HORECA), il Decreto Reale prevede percentuali di incremento progressivi al 2025, 2030 e 2035 sulla base dei litri di bevande immessi sul mercato in contenitori riutilizzabili/ricaricabili. Per le acque in bottiglia le percentuali sono del 30%, 40% e 50% rispettivamente; per la birra dell’80%, 85% e 90%; mentre per le bevande analcoliche del 60%, 70% e 80%, rispettivamente.
Per queste stesse bevande immesse sul mercato domestico, almeno il 10% del volume immesso sul mercato nel 2030, espresso in ettolitri, dovrà essere commercializzato tramite imballaggi riutilizzabili.
Considerando invece il peso degli imballaggi la percentuale di imballaggi riutilizzabili immessi sul mercato nel canale domestico dovrà corrispondere al 5% e al 10% (rispettivamente nel 2030 e 2035) del peso totale degli imballaggi (monouso) della stessa categoria immessi al mercato.
Anche gli imballaggi commerciali e industriali (B2B) dovranno riconvertirsi per una certa quota ad opzioni riutilizzabili. Una quota pari al 20% dell’immesso al consumo in peso di questo settore dovrà essere riutilizzabile al 2030 e al 30 % nel 2035. Misura che va applicate per ciascuna tipologia di imballaggio : dai pallet, alle cassette, alle cisternette, ai fusti e altri contenitori vari impiegati nel settore B2B.
Secondo il MITECO “il riutilizzo dei contenitori per bevande nel canale domestico comporterà un risparmio sui costi, dovuto da un lato alla riduzione della produzione di contenitori monouso e dall’altro alla scomparsa dei costi di gestione dei rifiuti, la cui produzione è stata evitata”.
Ecomodulazione dei contributi ambientali e divieto di utilizzo di sostanze tossiche negli imballaggi alimentari
Il rafforzamento della responsabilità estesa del produttore (EPR) nel Decreto Reale che verrà esteso come obblighi ai produttori che immettono sul mercato imballaggi commerciali e industriali, finora esentati, richiederà diversi adattamenti ai sistemi collettivi che gestiscono attualmente la raccolta differenziata degli imballaggi domestici.
In particolare, prevede che nei casi di adempimento collettivo degli obblighi del produttore, il contributo ambientale dovrà essere modulato per ogni tipologia di imballaggio, tenendo conto della natura e della quantità di materiale utilizzato per la sua fabbricazione, della sua durata, della possibilità di essere riparato, riutilizzato e riciclato, della quantità di materiale riciclato contenuta, della presenza di sostanze pericolose, e via dicendo. Inoltre, i contributi finanziari che i produttori dovranno versare prevedranno un bonus qualora il prodotto soddisfi i criteri di efficienza richiesti, o una penalità in caso contrario.
Il Decreto Reale conferma il divieto di utilizzo di sostanze tossiche come gli ftalati e il bisfenolo A negli imballaggi alimentari. L’Alleanza Rifiuti Zero accoglie con favore questa disposizione, e invita il governo a essere “scrupoloso nel rispettarlo, in quanto si tratta di un importante problema di salute pubblica. Il governo deve essere estremamente vigile per assicurare il rispetto di questo divieto […] e noi della società civile saremo vigili per assicurare che ciò avvenga“.
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