Netherlands bans single-use plastic cups, food packaging for on-site consumption

I Paesi Bassi si accingono a vietare l’uso di bicchieri di plastica e contenitori per alimenti in plastica monouso quando consumati in loco nel settore della ristorazione, accoglienza, ma anche in occasioni di eventi aziendali o ricreativi, come nel caso dei festival.

Lo ha annunciato il segretario di stato per l’ambiente Vivianne Heijnen in una lettera al parlamento.

Il divieto che ha l’obiettivo di rendere l’impiego di stoviglie lavabili e riutilizzabili la norma all’interno di ristoranti, mense, eventi e uffici, entrerà in vigore nel 2024. Rimangono escluse dal provvedimento solamente le strutture sanitarie.

Ogni giorno, solo nei Paesi Bassi, buttiamo via 19 milioni di di contenitori per alimenti e bevande monouso. Non dobbiamo continuare a caricare questo spreco e rifiuti sulle future generazioni .È necessaria un’inversione di tendenza dall’usa e getta al riutilizzo. In questo modo, evitiamo la zuppa di plastica nei mari e impariamo a gestire le materie prime con più attenzione, lasciandoci alle spalle un mondo più pulitoha affermato Heijen.

Contenitori monouso per l’asporto solo a pagamento del 2023

Dal luglio del 2023 nei Paesi Bassi i contenitori da asporto non potranno essere distribuiti gratuitamente ma dovranno essere conteggiati a parte in aggiunta al costo di una bevanda o di un pasto.

Secondo Dirk Groot alias Zwerfinator le misure rappresentano un grande passo avanti ma aumentare il costo di una bevanda facendo pagare il contenitore monouso non incide sul modello di consumo e non riduce questa tipologia di rifiuto nel littering. “Se si vuole risolvere il problema andrebbe vietata la vendita di stovigliame monouso ai privati e adottare sistemi di deposito anche per le tazze ” ha dichiarato Groot a Trouw. Dello stesso parere sono anche le organizzazioni ambientaliste Recycling Netwerk Benelux (RNB) , Natuur & Milieu, Plastic Soup Foundation, Plastic Soup Surfer e Enviu.

Un mercato in ascesa per i contenitori riutilizzabili ?

A leggere le nuove iniziative sul riuso che stanno coinvolgendo anche insegne leader della GDO olandese come Albert Heijn che aprirà entro l’anno otto punti vendita con un reparto importante tutto basato sull’acquisto sfuso potrebbe verificarsi una crescita importante del settore dei contenitori riutilizzabili. In particolare potrebbe affermarsi il modello del Product as a service (PaaS), in cui una società terza si occupa di gestire tutta la logistica e sanificazione dello stovigliame riutilizzabile fatturando il servizio quando un piccolo o grande utente non può occuparsene direttamente.

Quasi sempre per garantire il ritorno dei contenitori viene addebitata una cauzione quando si acquista la bevanda o l’alimento che viene restituita al momento che il contenitore viene consegnato ad un punto di raccolta. Un esempio sul fronte dei produttori di contenitori è Haval che ha riconvertito una parte della sua produzione di articoli monouso per l’asporto creando una nuova linea “Circulware ” che può essere gestita anche nella formula PaaS.

Leggi l’articolo originale di NL Times Netherlands bans single-use plastic cups, food packaging for on-site consumption qui .

Aggiornamento maggio 2022: in un successivo intervento RNB e le associazioni partner della campagna Mission Reuse (Natuur & Milieu en Enviu) fanno notare che nel testo legislativo che dovrebbe facilitare la transizione dall’usa e getta al riutilizzo, si celano nel regolamento ministeriale delle clausole che possono tenere la porta aperta agli articoli monouso. In particolare nel passaggio così formulato : I festival, gli stadi, i parchi di divertimento, ristoranti ed uffici devono utilizzare tazze/bicchieri riutilizzabili, a meno che non abbiano istituito “un servizio di raccolta che offra un riciclo di alta qualità”.

Ndr. Un primo commento che va fatto a questa formulazione è che il produttore di rifiuti (non solamente in Olanda) non è quasi mai quello che si occupa del successivo processo di compostaggio o riciclo e non è in grado di garantirne la qualità . In seconda battuta questo passaggio ricorda per certi versi altri passaggi della nostra legge di recepimento della Direttiva SUP dell’articolo 5 sulle restrizioni all’immissioni sul mercato ( vedi capitoletto Restrizioni all’immissione sul mercato dell’articolo di Tuttoambiente) riferito alle stoviglie in plastica, in cui si ammette l’uso di bioplastiche compostabili o poliaccoppiati in tutta una serie di situazioni che di fatto si prestano a giustificare, per qualsiasi tipo di evento, l’impiego di stoviglie monouso e/o l’impossibilità all’uso di opzioni riutilizzabili:

b) qualora l’impiego sia previsto in circuiti controllati che conferiscono in modo ordinario e stabile, con raccolta differenziata, i rifiuti al servizio pubblico di raccolta quali mense, strutture e residenze sanitarie o socio-assistenziali;

c) laddove tali alternative, in considerazione delle specifiche circostanze di tempo e di luogo non forniscano adeguate garanzie in termini di igiene e sicurezza;

d) in considerazione della particolare tipologia di alimenti o bevande;

e) in circostanze che vedano la presenza di elevato numero di persone;

f) qualora l’impatto ambientale del prodotto riutilizzabile sia peggiore delle alternative biodegradabili e compostabili monouso, sulla base di un’analisi del ciclo di vita da parte del produttore.

29 marzo 2022

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