Portogallo: promulgato il decreto legge che istituisce il DRS

Il presidente della Repubblica Portoghese ha promulgato il decreto legge che consente l’operatività del sistema di deposito cauzionale per bottiglie in plastica e lattine in metallo. Il DRS entrerà in vigore nei primi mesi del 2026 e secondo il Ministero dell’Ambiente avrà un “impatto molto positivo sui tassi di raccolta degli imballaggi in plastica e metallo per bevande” e contribuirà anche a ridurre i costi di pulizia urbana per i Comuni.

A metà del mese di marzo 2024, il Presidente della Repubblica portoghese ha promulgato il decreto-legge che tramite la revisione del Sistema Unificato per Flussi Specifici di Rifiuti (UNILEX) consente  l’operatività del Sistema di Deposito cauzionale (DRS). Già approvato nel 2018 dal Parlamento portoghese e adesso anche dall’ultimo consiglio dei ministri, secondo il Ministero dell’Ambiente il DRS rappresenta uno “strumento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di riciclo dei rifiuti di imballaggio, con un impatto molto positivo sui tassi di raccolta, sulla qualità del materiale raccolto e sulla qualità dei materiali riciclati, generando opportunità per il settore del riciclo e per il mercato dei materiali riciclati, oltre a contribuire a una significativa riduzione del littering e a una riduzione dei costi di pulizia urbana per i Comuni”.

Un unico operatore di sistema e un sistema di raccolta misto

Il sistema di deposito sarà gestito dall’industria, ovvero dai produttori di bevande, e avrà un amministratore di sistema centralizzato, cioè con un unico operatore, così come nella maggior parte dei sistemi di deposito cauzionale di nuova istituzione in Europa (es. Slovacchia, Lettonia, Malta, per citare solo i DRS entrati in vigore nel 2022).

Il DRS includerà bottiglie in plastica e lattine in metallo con un volume inferiore o uguale a 3 litri, per i quali dovrà assicurare obiettivi di raccolta del 70% entro la fine del 2026, dell’80% entro il 2027 e del 90% entro il 2029. Tali obiettivi sono in linea con quanto previsto dalla direttiva SUP sulle plastiche monouso per quello che riguarda le bottiglie in plastica e in linea con quanto previsto dal Regolamento imballaggi e rifiuti da imballaggio per le lattine, se verrà approvato dal Parlamento europeo nell’ultima seduta di aprile 2024.

Il metodo di raccolta dei contenitori sarà misto, includendo sia l’obbligo di raccolta presso i rivenditori così come avviene nei modelli return-to-retail, che la realizzazione di punti di raccolta che saranno definiti in accordo con il circuito HORECA, le municipalità e i sistemi di raccolta dei rifiuti urbani. Ulteriori punti di raccolta potranno essere inclusi se necessario.

All’entrata in vigore il DRS portoghese includerà le acque minerali e di sorgente; le bibite analcoliche inclusi i succhi di frutta e i nettari; i preparati per bevande concentrati; le bevande a base di the, caffè, e tisane; i drink energetici; la birra e il sidro e altre bevande con basso tenore alcolico commercializzate in contenitori sino a 3 litri.

Sono esclusi i drink che contengono oltre il 25% di derivati del latte e oltre il 10% di alcol. Entro 3 anni dall’entrata in vigore verrà considerata l’estensione del sistema di deposito a bevande con oltre il 25% di derivati del latte e ad imballaggi di un volume superiore ai 3 litri che vengono venduti come service packaging.  

Potenziamento della responsabilità estesa del produttore

L’operatore di sistema per il DRS portoghese non è ancora stato nominato, ma i produttori e la grande distribuzione, che, come raccontato in un nostro precedente articolo sono da tempo a favore dell’introduzione di un sistema di deposito cauzionale, hanno creato SDR Portugal, un’entità no-profit che si è candidata a gestire il futuro sistema di deposito cauzionale.

L’istituzione del DRS avviene nel quadro della revisione del Sistema Unificato per Flussi Specifici di Rifiuti (UNILEX), che modifica i regimi di gestione, conferimento in discarica e gestione di specifici flussi di rifiuti soggetti al principio della responsabilità estesa del prodotto, la quale viene potenziata. In particolare, la modifica di UNILEX prevede l’applicazione del regime di responsabilità estesa del produttore (EPR) per nuovi flussi specifici di rifiuti, ossia mobili, materassi, prodotti per la cura della casa, ed altri.

Secondo le nuove norme, l’operatore economico che immette il prodotto sul mercato è responsabile degli impatti ambientali: dal processo di produzione alla gestione del prodotto a fine vita, e a tal fine è tenuto a pagare un contributo ambientale che viene destinato al finanziamento dei Comuni che sostengono i costi di raccolta e avvio a riciclo dei rifiuti derivanti da questi materiali.

Il Ministero dell’ambiente portoghese ha fatto sapere che la modifica legislativa prevede “nuovi incentivi finanziari per le autorità locali che investono in progetti che promuovono un aumento della raccolta differenziata e del trattamento dei rifiuti organici”. Secondo il Ministero, le nuove norme rappresentano “un passo essenziale” per il Portogallo per correggere le basse prestazione del paese in termini di gestione dei rifiuti.

I dati del Rapporto annuale sui rifiuti urbani per il 2022 mostrano che il Portogallo ricicla solo il 33% dei rifiuti urbani prodotti.

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