
Da gennaio a marzo, il sistema di deposito cauzionale austriaco ha intercettato 36 milioni di contenitori per bevande dei circa 255 milioni immessi al consumo. Da aprile possono essere commercializzati solamente contenitori soggetti al deposito. Il sistema sta funzionando bene e anche i piccoli rivenditori, che temevano un aumento della burocrazia e problemi logistici, chiedono di poter partecipare.
Il sistema cauzionale partito in Austria nel gennaio scorso, sta funzionando bene senza grandi intoppi e in questi primi tre mesi sono state installate numerose macchine per la raccolta automatizzata e punti di restituzione manuale. L’80% della popolazione sostiene il sistema di cauzione e si stanno concretizzando le condizioni per raggiungere l’obiettivo di intercettare 2,2 miliardi di bottiglie e lattine entro il primo anno di funzionamento con un tasso di restituzione dell’80%, per poi arrivare al 90% entro il 2027.
“Il sistema di deposito cauzionale monouso funziona solo con il supporto dei consumatori. Per questo motivo ci stiamo concentrando su un sistema orientato al servizio che soddisfi le esigenze dei consumatori in termini di accessibilità e di facilità nell’utilizzo “, spiega Monika Fiala,co-direttrice di Recycling Pfand Österreich, l’operatore che gestisce il sistema.
Secondo la fase di avvio del DRS si è svolta più velocemente del previsto e con disagi minimi, attualmente sono circa 100 i nuovi rivenditori che si registrano ogni settimana per partecipare alla raccolta manuale dei contenitori.


Il deposito su bottiglie di plastica e lattine funziona
Da gennaio, l’industria delle bevande ha immesso sul mercato oltre 255 milioni di contenitori soggetti al deposito e identificabili dall’etichettatura, di cui ne sono stati restituiti 36 milioni in tre mesi.
In tutta l’Austria sono disponibili circa 13.000 punti di restituzione per i consumatori, tra cui oltre 6.000 con raccolta automatizzata, ad esempio, nelle filiali dei supermercati. Con una delle più alte densità di supermercati in Europa, l’Austria vanta anche una delle più alte presenze di RVM Reverse Vending Machine.
Ai punti di raccolta automatizzata si affiancano oltre 7000 punti di raccolta manuale situati presso piccoli rivenditori di bevande, e in altri luoghi in cui si commercializzano bevande come mense e cinema.
In questi primi tre mesi di funzionamento si è potuto rilevare che il tempo di restituzione – ovvero il lasso di tempo che intercorre dal momento dell’acquisto delle bevande da parte dei consumatori, alla consegna dei vuoti – varia in media dalle sei alle otto settimane.
Nelle prime settimane sono state le bevande in lattina ad essere la maggioranza dei contenitori raccolti grazie ad una maggiore prontezza dei produttori nell’immettere sul mercato contenitori soggetti al deposito da inizio gennaio. Il tasso di raccolta delle bottiglie in PET è tuttavia gradualmente aumentato avvicinandosi agli stessi tassi di raccolta delle lattine in metallo.
Il periodo di transizione in cui era permesso ai produttori di confezionare le bevande in imballaggi senza deposito è scaduto il 31 marzo anche se i rivenditori hanno tempo sino a fine anno per commercializzarli in modo da esaurire eventuali scorte.
Quantità di contenitori restituiti per stato federale :
Burgenland: 1,4 milioni
Carinzia: 1,8 milioni
Bassa Austria: 7,6 milioni
Alta Austria: 5,4 milioni
Salisburgo: 2,1 milioni
Stiria: 5 milioni
Tirolo: 2,8 milioni
Vorarlberg: 1,2 milioni
Vienna: 8,9 milioni
L’Austria si sta impegnando nello sviluppo ottimale del sistema in modo da eguagliare i risultati del DRS tedesco, che ha dimostrato di potere intercettare fino al 98% di tutti i contenitori soggetti a deposito immessi sul mercato.
Investimenti e impegno in questo primo anno si stanno principalmente concentrando sulla creazione e ampliamento delle infrastrutture. Sono operativi due centri di conteggio per la raccolta manuale a Müllendorf e Dobl, e un terzo centro sarà aperto a Schönwies nel mese di maggio. Un centro di selezione e smistamento provvisorio è attivo a Leopoldsdorf in attesa che un nuovo centro venga realizzato a Vorchdorf. È in corso inoltre la costruzione di un impianto più grande a Müllendorf sede di uno storico impianto di produzione di bottiglie in PET riciclato.
Progetti pilota per diminuire la quantità di depositi non riscossi
In applicazione del principio comunitario “chi inquina paga” (in inglese “polluter pays”), anche nel DRS austriaco sono i consumatori che non restituiscono (correttamente) i contenitori soggetti a deposito, a finanziare una parte dei costi del DRS. L’operatore del sistema, in questo caso la no-profit Recycling Pfand Österreich, utilizza l’ammontare dei depositi non riscossi dai consumatori insieme al contributo EPR pagato dai produttori di bevande (per ogni imballaggio che immettono al consumo) e i ricavi delle vendite degli imballaggi ai riciclatori, per fare funzionare il sistema e ottimizzarlo in tutti i suoi aspetti, in modo da raggiungere gli obiettivi di raccolta vincolanti prescritti dalla legge nazionale.
Al fine di intercettare la quasi totalità degli imballaggi per bevande cauzionati immessi al consumo, e pertanto anche quella quota che viene abbandonata nell’ambiente o conferita nei cestini stradali, è partito nella città di Linz un progetto pilota. Si tratta di dotare le principali strade cittadine di cestini stradali dotati di appositi ripiani o contenitori esterni in cui è possibile inserire bottiglie e lattine a disposizione dei raccoglitori informali, persone in difficoltà che necessitano di questa fonte di reddito per sbarcare il lunario.


Questa soluzione adottata per prima nei paesi scandinavi previene una possibile vandalizzazione dei cestini e rende più facile e decoroso ai raccoglitori informali recuperare bottiglie e lattine. Anche la città di Villach sta pensando di dotarsi di bidoni stradali adatti allo scopo.
Il DRS austriaco diventa il quarto in Europa, dopo i sistemi di Svezia, Norvegia e Slovacchia ad avere nel regolamento un meccanismo di prelazione sui materiali raccolti ( il cosiddetto first right refusal) da parte dei produttori di bevande in modo che possano impiegarli nella realizzazione di nuovi contenitori in un processo di riciclo “bottle to bottle” e “can to can”. Si tratta di una condizione importante che permette ai produttori di raggiungere senza problemi gli obiettivi di contenuto riciclato della direttiva sulle plastiche monouso SUP ( 25% al 2025 e 30% al 2030). Ma soprattutto ottimizza la circolarità del settore riducendo il consumo di plastica vergine, situazione che non si verifica nel caso in cui il PET post consumo vada ad alimentare la produzione di filato o altri manufatti , o l’alluminio venga utilizzato nel settore automobilistico o in altri settori produttivi.
Appianate le divergenze iniziali con i piccoli esercizi
Prima della sua entrata in vigore l’Associazione Commerciale Socialdemocratica di Vienna, che rappresenta le piccole tabaccherie, i piccoli rivenditori di bevande tra i quali anche i chioschi di takeaway, si era opposta all’introduzione del sistema affermando che l’esistenza di questi esercizi veniva messa in gioco dal DRS. Queste piccole imprese temevano in particolare di venirne danneggiate con un aumento della burocrazia per la contabilizzazione dei contenitori raccolti e per problemi legati alla mancanza di spazi adeguati per lo stoccaggio dei vuoti.
Una soluzione che ha incontrato il favore di questi esercizi e dissipato i loro dubbi è stata la collaborazione con i supermercati situati nelle immediate vicinanze che ritirano i vuoti per loro conto, come avviene con i punti vendita della catena di supermercati Rewe.
Segnalazione di truffe
A seguito di alcune segnalazioni di frodi legate ad una riscossione illecita delle cauzioni l’operatore del sistema sta valutando contromisure sull’esempio di quanto già messo in atto in altri paesi europei. In pratica si tratterebbe di casi, segnalati soprattutto dalla regione del Burgenland, in cui etichette contraffatte vengono apposte su contenitori non inclusi nel sistema allo scopo di riscattare la cauzione utilizzando la raccolta automatizzata. “Siamo consapevoli della possibilità di frodi e stiamo prendendo le precauzioni appropriate” ha detto Monika Fiala.
Per prevenire questi illeciti in Germania le etichette vengono stampate con un inchiostro speciale da agenzie di stampa certificate. Tuttavia, a causa dei costi elevati, tale soluzione non è al momento usata in altri paesi.
In tutti i sistemi DRS esistenti, le etichette apposte sui contenitori identificano la bevanda e il tipo di contenitore abbinato. Rendere identificabile ogni confezione utilizzando dei “codici unici” potrebbe essere una soluzione ma si tratta di un’impresa di proporzioni gigantesche che non è ancora stata messa in atto in nessun paese, anche se non mancano aziende che ne stanno studiando la fattibilità.
Il riuso nel settore delle bevande
Come raccontato in un nostro precedente articolo, l’Austria è stato nel 2021 il primo paese europeo che ha introdotto delle quote obbligatorie di riuso (legally-binding refillable quotas) per i contenitori per bevande a partire dal 1 gennaio 2024 all’interno della legislazione che prevedeva anche l’avvio di un sistema di deposito cauzionale.
Già prima che partisse il deposito cauzionale per i contenitori monouso in plastica e metallo il vuoto a rendere per le bottiglie in birra era pratica comune. A partire dal febbraio 2025 il deposito di 9 centesimi è passato a 20 centesimi su iniziativa dell’Associazione dei birrai in quanto i tassi di raccolta languivano. Una decisione resa necessaria in quanto il valore troppo basso del deposito, non più allineato alla capacità di spesa del paese, non incentivava da tempo i consumatori a rendere le bottiglie riutilizzabili nei punti di raccolta nei negozi. Le bottiglie riutilizzabili, più pesanti proprio per sostenere almeno 40 rotazioni, finivano di conseguenza nella raccolta del vetro monouso. Uno spreco ambientale ed economico che necessitava una contromisura.
IL DRS IN BREVE
L’Austria ha introdotto dal 1° gennaio 2025 un sistema di deposito cauzionale per bottiglie in plastica e lattine, con l’obiettivo di incrementarne il riciclo e ridurre l’inquinamento ambientale. Ai consumatori viene addebitato un deposito di 25 centesimi all’acquisto, che viene restituito alla riconsegna degli imballaggi vuoti. Recycling Pfand Österreich, che gestisce il sistema mira ad intercettare 2,2 miliardi di contenitori all’anno e raggiungere un tasso di raccolta dell’80% entro il primo anno e del 90% entro il 2027. L’iniziativa gode di un ampio sostegno pubblico (oltre l’80% è favorevole) e prevede una campagna informativa per incentivare la partecipazione. Il sistema si applica a quasi tutte le bevande in contenitori tra 0,1 e 3 litri, escludendo sciroppi, bevande a base di latte, e bevande funzionali che includono gli integratori.