Regno Unito: atteso annuncio sul DRS, il vetro rischia di rimanere fuori

Il sistema di deposito cauzionale del Regno Unito avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2024 e includere lattine in metallo e bottiglie di plastica e vetro. Ma secondo fonti giornalistiche le bottiglie in vetro potrebbero rimanere escluse, almeno in Inghilterra e Irlanda del Nord, e l’entrata in vigore del DRS potrebbe essere rimandata al 2025.

Venerdì 20 gennaio il governo britannico annuncerà le caratteristiche del futuro sistema di deposito cauzionale (DRS) per i contenitori di bevande. Secondo una fonte sentita dal giornale The Grocer le bottiglie in vetro rimarranno probabilmente escluse dal DRS britannico, che dovrebbe invece includere lattine e bottiglie in PET e coprire sia la vendita al dettaglio che quella on-the-go.

Come raccontato in alcuni nostri precedenti articoli, in preparazione all’introduzione di un DRS il Regno Unito ha commissionato alla società di consulenza Eunomia lo sviluppo di un nuovo metodo di calcolo che permette alle municipalità di stimare separatamente i costi dovuti alle varie voci che, insieme, contribuiscono a determinare complessivamente il costo di gestione dei rifiuti urbani.

Nel 2021 aveva avuto luogo una consultazione pubblica sull’introduzione di un DRS in Inghilterra, Irlanda del Nord e Galles. Secondo il programma originale il DRS avrebbe dovuto includere contenitori per bevande in metallo, plastica e vetro.

Il 59% dei rispondenti (2590 persone) si era dichiarato a favore di un DRS “coerente” con le attuali regole di raccolta differenziata domiciliare dei contenitori per bevande onde evitare confusione circa le tipologie di contenitori gestite o meno da un eventuale DRS. A seguito di tale consultazione il produttore Tetra Pak auspicava che fossero inclusi anche i contenitori in cartone per bevande così da avere un “DRS all-in” che coprisse “la gamma più ampia possibile di materiali e prodotti”.

L’industria a favore dell’esclusione del vetro

Secondo The Grocer gli attuali piani del governo di escludere il vetro “faranno arrabbiare gli ambientalisti” ma “saranno accolti con grande favore dall’industria, che aveva allertato sul rischio che l’inclusione del vetro […] avrebbe aumentato enormemente i costi e la complessità del sistema”. Il giornale riporta che all’origine dei piani di esclusione del vetro ci sarebbe l’intenzione dei ministri di non aggiungere un ulteriore onere a carico dell’industria, memori dei recenti scontri avvenuti a causa dei piani di rafforzamento della responsabilità del produttore (EPR), che, secondo le organizzazioni di categoria, avrebbe effetti negativi sull’inflazione.

Secondo due sondaggi pubblicati la settimana scorsa su poco più di 2000 persone, ci sarebbero opinioni discordanti sull’opportunità o meno di includere il vetro nel DRS nella società civile. Il primo sondaggio condotto su Yonder aveva infatti rilevato che tre quarti dei rispondenti volevano che il vetro fosse incluso in un futuro sistema DRS in tutte e quattro le nazioni del Regno Unito. Pochi giorni dopo, un sondaggio pubblicato da British Glass, il rappresentante dell’industria del vetro nel Regno Unito, ha rilevato invece che secondo il 69% dei rispondenti la raccolta domestica del vetro sarebbe più conveniente. Questa percentuale sale al 77% per le persone di età superiore ai 65 anni, che troverebbero difficile restituire le bottiglie alle Reverse Vending Machines (RVMs).

Delle quattro nazioni che costituiscono la Gran Bretagna, sia il DRS scozzese, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo agosto 2023 che il DRS previsto nel Galles includono anche il vetro. Secondo le indiscrezioni raccolte da The Grocer, invece, almeno in Inghilterra e Irlanda del Nord il vetro dovrebbe essere sicuramente escluso, creando così una situazione disomogenea tra nazioni confinanti.

Le ONG criticano la decisione e i ritardi

Delusione tra le ONG che da anni conducono campagne a favore di un DRS per affrontare l’inquinamento da plastica come Surfers Against Sewage (SAS) “Il governo ha fatto marcia indietro rispetto all’impegno assunto nel manifesto del 2019 di includere anche il vetro. Questo è francamente insensato perché mette non coerente con i DRS pensati per Scozia e Galles. Chiediamo al governo maggiore ambizione”, ha dichiarato SAS al Guardian. Secondo l’ONG l’introduzione del sistema cauzionale che non avverrà prima del 2024, sei anni dopo che il governo l’aveva annunciata come politica ambientale chiave, è un’occasione persa che che ritiene che il ritardare l’introduzione sia un’enorme opportunità persa che comporterà una dispersione di altri 16 miliardi di contenitori nell’ambiente ..

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