Olanda: dopo 20 anni di “discussioni” anche per le lattine è arrivata l’ora di un deposito cauzionale

Da domani 1° aprile 2023 il sistema di deposito cauzionale -DRS olandese verrà esteso anche alle lattine festeggiano tutti gli attivisti e la società civile che si sono spesi per quasi due decadi in un gioco a staffetta per raggiungere questo risultato.

Ci sono voluti quasi venti anni prima che l’Olanda –  che ha in vigore dal 2005 un DRS per le bottiglie in PET di formato superiore al litro esteso solamente dal 2021 alle bottigliette di formato inferiore – potesse avere un DRS minimamente più completo.

Festeggeranno questo meritato risultato il fronte di Ong, Enti Locali, Aziende e associazioni di varia natura che dal 2017 hanno dato vita alla coalizione : StatieGeld Alliantie promossa da Recycling Netwerk Benelux RNB, una delle associazioni internazionali partner della nostra campagna.

Domani festeggeremo di nuovo, poiché si tratta della seconda grande vittoria dal momento in cui abbiamo ottenuto che il DRS nazionale venisse esteso alle bottigliette di plastica il 1° luglio del 2021“, ha dichiarato Suze Govers portavoce di Recycling Network Benelux. “Seppur contenti e orgogliosi di questo risultato, riscontriamo alcuni elementi di preoccupazione nel nostro sistema cauzionale che riguardano sia il valore della cauzione di 15 centesimi di euro, troppo basso per incentivare sufficientemente la restituzione dei vuoti, che le conclamate difficoltà da parte dei consumatori nel potere riscattare facilmente e ovunque il deposito a causa dei punti di restituzione insufficienti.”

Come funziona
Così come per le bottigliette in PET è stato previsto un deposito di 15 centesimi di euro anche per le bevande in lattina che viene restituito quando conferite presso i punti di raccolta, soprattutto automatizzati, che sono in genere presenti nei supermercati.

Va detto che nei Paesi Bassi esisteva già, sin dal lontano 2005, un sistema cauzionale per le bottiglie in PET con formato a partire dal litro che, gravate da un deposito di 25 centesimi, molto raramente finivano disperse nell’ambiente oppure nei cestini stradali. Solamente dal primo luglio del 2021 il sistema è stato esteso ad includere anche le bottigliette di formato più piccolo. Misura che ha portato ad una significativa diminuzione di queste bottigliette nel littering nei mesi e anni successivi.

Al contrario, soprattutto negli ultimi anni, la presenza di lattine nel littering è aumentata, Un fenomeno che è viene strettamente monitorato da Dirk Groot alias Swerfinator da circa sei anni. Groot ha messo a disposizione del Governo e degli organi competenti l’evidenza di rilievi accurati sulla composizione del littering, e in particolare dei contenitori per bevande, compiuti dal 2017 ad oggi, sempre negli stessi territori.

Dai dati elaborati da Zwerfinator emerge che prima dell’introduzione del DRS sulle bottigliette di plastica, le lattine presenti nel littering erano in media 2,7 volte più numerose delle bottiglie. Con la diminuzione delle bottiglie di plastica grazie al DRS, il numero di lattine è, ovviamente cresciuto, arrivando ad essere attualmente di 11 volte superiore a quello delle bottiglie.

olanda 65% di bottigliette in meno nel littering

Aree di miglioramento ancora da sfruttare
Secondo Recycling Netwerk, ma non solamente, ci sono diversi miglioramenti da apportare al sistema di deposito olandese che sono urgenti, e a maggior ragione ora che si sono aggiunte le lattine.

In primo luogo si dovrebbe aumentare l’importo del l’attuale deposito di 15 centesimi, ritenuto troppo basso, e a maggior ragione dopo l’allargamento alle lattine, che rappresentano per i consumatori una novità a cui doversi abituare. Alcuni adolescenti intervistati a Twente da un media locale sull’efficacia della misura in arrivo nel ridurre la dispersione delle lattine, hanno risposto affermativamente. Quando interrogati sulla loro disponibilità a portarsi dietro le lattine vuote – qualora non avessero a disposizione un punto di raccolta nelle immediate vicinanze rispetto al punto di acquisto – hanno risposto che avrebbero probabilmente rinunciato alla cauzione, troppo bassa per valerne la pena. Anche in Norvegia hanno alzato il valore del deposito qualche anno fa proprio per questo motivo: si sono resi conto che i giovani che consumano energy drinks (prodotti premium) non vedono sufficiente incentivo nel riportare indietro la lattina per recuperare un “piccolo” deposito rispetto al valore della bevanda. Anche se, come avviene nei Paesi con un DRS, altre persone potrebbero essere invece interessate a recuperare bottiglie e lattine abbandonate per riscattare il deposito.

Obiettivo di raccolta del 90% ancora non raggiunto

Nonostante il governo olandese abbia stabilito per legge un obbligo di intercettazione del 90% anche per le lattine, il tasso di raccolta delle bottigliette di plastica, che ancora non raggiunge il 90% dopo quasi due anni, dovrebbe suonare come un campanello d’allarme. La Germania, che ha adottato una cauzione di 25 centesimi di euro su tutti i contenitori per bevande, raggiunge invece il 98% come tasso di ritorno rispetto all’immesso.

In secondo luogo i consumatori dovrebbero essere in grado di recuperare facilmente il deposito in un numero maggiore di postazioni. Attualmente questo non avviene in molti luoghi dove avviene la vendita di bevande: ad esempio nei cinema e nei parchi di divertimento dove, al massimo, si trovano comuni cestini per rifiuti. Questi luoghi – lamenta RNB – vengono erroneamente contati dall’industria quando cita gli oltre 27.000 punti di raccolta nei Paesi Bassi, nonostante si tratti di luoghi dove non è possibile riscattare il deposito. Inoltre non esiste un obbligo di adesione al DRS per i rivenditori di bevande tra cui i supermercati, altro elemento che non favorisce una facile accesso del sistema ai consumatori.

Questa situazione che mina il funzionamento del sistema di deposito, e quindi l’impatto ambientale positivo previsto, è ben nota al Governo che però non sta prendendo le opportune contromisure Di conseguenza, presto incontreremo gli stessi problemi con le lattineprecisa Suze Govers di RNB.

Dopo due anni di tempo per mettere a punto il sistema l’industria non è ancora pronta

Come previsto dalla legge approvata durante il precedente governo, le lattine avrebbero dovuto essere soggette al DRS già dal 31 dicembre dello scorso anno. L’industria ha avuto quasi due anni per mettere a punto il sistema, ma ha sprecato più di un anno puntando su un programma alternativo che prevedeva punti di raccolta posizionati all’esterno dei supermercati, nel tentativo di aggirare il provvedimento. Quando poi il piano è stato bocciato a causa delle pressioni sociali e politiche, l’industria e le catene dei supermercati hanno replicato che non sarebbero stati pronti ad iniziare prima del 1° aprile 2023.

Il Governo non accettando il rinvio ha minacciato l’applicazione di sanzioni ma il tutto è stato di fatto bloccato dal Consiglio di Stato, che ha ritenuto di giustificare e non penalizzare la decisione dell’industria.

Due grandi marchi come Heineken e Grolsch non si sono adeguati, al contrario dei concorrenti

I produttori di birra Grolsch e Heineken si sono attirati le ire del Consiglio dei Ministri per aver comunicato di continuare a riempire lattine senza deposito ben dopo il 1° aprile. Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Lavori Pubblici si tratterebbe di violazione della legge e le denunce contro le aziende sarebbero imminenti, qualora i produttori continuassero a riempire le “vecchie” lattine a partire da sabato.

Secondo i due produttori di birra sarebbe previsto un periodo di transizione di tre mesi a partire dal 1° aprile durante il quale le aziende possono sostituire gradualmente le lattine a magazzino con quelle nuove con il logo del deposito. Heineken prevede di iniziare il processo gradualmente nelle prossime settimane con i primi suoi marchi e di arrivare solamente a maggio ad interessare il suo marchio più grande, la Pilsner. “Non è possibile fare tutto in una volta” – afferma il responsabile della comunicazione Mark Blok –  stiamo procedendo per gradi avendolo concordato anche con i clienti”.

Anche Grolsch ha fatto sapere di non essere pronta. Nello stabilimento di Twente, la maggior parte delle birre verrà confezionata in lattine con deposito nel corso del mese mese di aprile, mentre per la parte restante si arriverà a maggio. I produttori sostengono che un passaggio troppo rapido comporterebbe uno spreco di materie prime.

Tuttavia, secondo un portavoce del Segretario di Stato Vivianne Heijnen (CDA, Ambiente) l’interpretazione che ne danno i produttori è errata. Dopo il 1° aprile, le vecchie scorte potranno ancora essere vendute ma tutta la birra che verrà prodotta e confezionata dal 1° aprile in poi dovrà esserlo in una lattina con il logo del deposito.

Altri produttori di birra interpellati come : AB InBev (Jupiler, Hertog Jan) e Royal Swinkels (Bavaria, Palm) hanno invece dichiarato che dopo il 1° aprile riempiranno solamente lattine con il logo del deposito. La stessa conferma è arrivata da Coca Cola e Red Bull.

La storia di 20 anni di tentativi

Arrivare ad un DRS un minimo completo in Olanda è stata un’operazione tutt’altro che semplice come abbiamo raccontato in precedenza. Nonostante il le pressioni e proposte che non sono mai mancate da parte di RNB, dalle organizzazioni ambientaliste, dai Comuni, da associazioni dei consumatori, da singoli cittadini e anche da membri dello stesso Parlamento, i Governi che si sono succeduti in quasi venti anni non sono riusciti a raggiungere prima il traguardo.

La storia degli ultimi anni 2018-2023
Quando il segretario di Stato Stientje van Veldhoven (D66) avvia, nel marzo del 2018, un percorso per includere anche le bottigliette in plastica al DRS esistente, escludendo le lattine, viene aspramente criticata. La motivazione ufficiale del segretario fu che la necessità di ridurre urgentemente l’inquinamento da plastica aveva inciso sulla decisione. Quando però nel luglio del 2019 Recycling Netwerk diffonde un video in cui viene mostrato che anche le lattine contengono plastica, la “questione lattine” rientra nell’agenda politica.
La triste storia delle mucche vittime dei frammenti lattina e la svolta della CDA

Ad allargare il fronte dell’alleanza per il deposito contribuisce la pubblicazione di uno studio commissionato da RNB che dimostra che sono diverse migliaia le mucche che si ammalano, e che muoiono ogni anno, a causa dell’ingestione di frammenti di lattine durante il pascolo. Gli scioccanti risultati dello studio convincono la federazione degli agricoltori LTO ad aderire all’alleanza per il deposito. Accade quindi che la CDA, con il suo portavoce Maurits von Martels (di professione allevatore di mucche da latte) presenti una mozione di sostegno per un’inclusione delle lattine al DRS insieme a ChristenUnie e D66, in netta contrapposizione con la posizione contraria manifestata in passato.

Negli stessi anni l’alleanza per il deposito che era cresciuta e al punto da includere anche il 98% dei comuni olandesi lancia la campagna “Yes We Can!” che contribuisce a fare approvare nel febbraio del 2021 dall’allora Segretario di Stato Van Veldhoven un provvedimento ad includere nel DRS anche le lattine, prima che la legislatura finisse.

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