Un’inchiesta di Investigate Europe pubblicata in 12 Paesi smonta punto per punto “Reciclos” un sistema di raccolta per contenitori di bevande introdotto in Spagna da Ecoembes, gestito tramite smarphone che consente agli utenti di ricevere punti per i contenitori di bevande conferiti presso punti di consegna prestabiliti.
Tuttavia questo sistema promosso da Ecoembes come “un’iniziativa tecnologica all’avanguardia” presenta diversi punti deboli come il fatto che uno stesso imballaggio possa essere (virtualmente) conferito più volte con accrediti di punti multipli, senza garanzie che sia stato messo nel contenitore della raccolta differenziata e quindi avviato ad un reale riciclo. Inoltre Reciclos limita a 25 il numero di bottiglie e lattine che possono essere conferite a settimana per utente.
Queste sono alcune delle conclusioni contenute nell’articolo “Desmontando Reciclos: un sistema de reciclaje ilógico y abierto al fraude” sul progetto di Reciclos che è parte di un’ampia inchiesta sull’impatto dei rifiuti di plastica in Europa pubblicata oggi dai giornalisti di Investigate Europe che ha coinvolto 12 paesi tra cui l’Italia . L’articolo che abbiamo tradotto a seguire (1) è apparso oggi su infoLibre, il media spagnolo che collabora alla diffusione dell’inchiesta in Spagna.
Si possono leggere qui e qui gli altri reportage dell’inchiesta pubblicati da infoLibre per il pubblico spagnolo.
Dall’analisi effettuata dai giornalisti che hanno testato il funzionamento di Reciclos , definito dai suoi promotori “uno strumento chiave per aiutare la Spagna a raggiungere gli obiettivi di riciclaggio” è emerso che si tratta di un progetto che presenta alcune mancanze e incongruenze tra le quali : assenza di meccanismi di controllo efficaci per prevenire le frodi; presenza di limitazioni inspiegabili al conferimento degli imballaggi per l’avvio a riciclo; e non presenta alcuno dei principali vantaggi dei sistemi di deposito cauzionali per contenitori monouso di bevande (DRS).
Reciclos è un progetto di Ecoembes, l’ente che coordina il riciclaggio degli imballaggi domestici in Spagna nell’ambito dell’assolvimento della responsabilità Estesa del Produttore ( denominato Producer Responsability Organizer) per conto degli utilizzatori di packaging. I cui azionisti ( il CDA) sono tutti i principali produttori di alimenti e bevande, i produttori di packaging e di materie prime e la GDO (la stragrande maggioranza dei firmatari della dichiarazione di Barcellona).
Come funziona Reciclos?
Presentato dai suoi sostenitori come un “nuovo modello di riciclaggio”, Reciclos funziona attraverso un’applicazione che deve essere scaricata sullo smartphone: l’utente deve scansionare il codice QR sulla bottiglia di plastica o sulla lattina prima di conferirla in un contenitore giallo. Operazione che richiede lo scansionamento di un altro codice QR. Ogni bottiglia scansionata viene premiata con un “punto Ricicla”, che può essere scambiato per partecipare a estrazioni a premi o donato a progetti sociali o ambientali. È un modo, dice Ecoembes, “per attirare, attraverso incentivi, non chi è convinto di riciclare, ma chi ha bisogno di un incentivo in più per riciclare“.
La posizione di Ecoembes
Ecoembes, che ha risposto a tutte le domande sollevate dai giornalisti, non ha però fornito dati economici su Reciclos ( denominato : Sistema de Devolución y Recompensa (SDR) RECICLOS) e neanche numeri ed evidenze che misurino il suo impatto sui tassi di riciclaggio, giustificandosi con la natura del progetto: “un pilota ancora in fase sperimentale”.
Va ricordato che Reciclos aveva ricevuto il 2 marzo del 2021 a Barcellona dichiarazioni di plauso e sostegno da sette associazioni di categoria aziendale (i membri includono Coca-Cola, Mercadona, El Corte Inglés, Eroski, Carrefour, Alcampo, Lidl, Dia, Ikea, FNAC, MediaMarkt, Leroy Merlin, Norauto, ToysRUs, Colgate-Palmolive, Henkel, Johnson’s Wax e Unilever) che hanno firmato questa dichiarazione di sostegno: “Le organizzazioni che rappresentano l’industria e la distribuzione di beni di largo consumo dichiarano il loro sostegno al Riciclaggio RDS, un’iniziativa tecnologica pionieristica in Europa che incoraggia i consumatori a riciclare le lattine e le bottiglie di plastica per bevande“. Alla luce dei fatti le sette organizzazioni firmatarie avevano ragione su una cosa: definire Reciclos un’iniziativa “pionieristica”.
Va notato che Ecoembes è stata molto collaborativa nel fornire la sua versione della storia. Non solo Ecoembes ha risposto a 55 domande scritte inviate da infoLibre e Investigate Europe sulle attività dell’azienda – di cui circa 20 sul Riciclaggio – con tre dei suoi dirigenti che hanno tenuto un lungo incontro faccia a faccia con un giornalista per chiarire tutti i dubbi in sospeso.
Scansioni non soggette a verifiche e controllo
La prima grande falla individuata dai reporter è forse la più grave: la stessa bottiglia o lattina può essere scansionata quante volte si vuole e il sistema continua ad assegnare “punti Reciclos” senza sosta. I giornalisti hanno effettuato test in diverse città e in diversi giorni e il risultato è sempre stato identico: la stessa bottiglia può essere scansionata all’infinito. A volte è necessario far passare un paio di secondi tra una scansione e l’altra o allontanare per un attimo la bottiglia dal cellulare. Dopo una minima pausa dunque, il contatore continua a sommare come documenta il test registrato dai reporter da trasmettere nell’ambito di questa inchiesta.
Quando il contenitore viene scansionato, i “Punti di riciclo” diventano “disponibili” perché manca il secondo passo per riceverli definitivamente: la scansione del codice QR sul contenitore giallo. Se ci fosse un controllo a questo punto, si potrebbe individuare la potenziale frode della scansione infinita dello stesso contenitore. Ma non c’è. Infatti, quando si scansiona il codice QR sul bidone giallo, il sistema assegna già all’utente i suoi “punti Riciclo” in modo definitivo, senza che sia necessario mettere effettivamente la lattina o la bottiglia nel bidone. Questa è quindi la seconda grande falla: non esiste alcun controllo su quanto viene messo nel bidone.
Questa totale mancanza di controllo mette sotto i riflettori proprio uno degli elementi che da anni sono sospettati nella gestione di Ecoembes: la veridicità dei dati forniti.
In particolare, i giornalisti hanno posto a Ecoembes le seguenti due domande: “Come si controlla che un utente non scansioni la stessa bottiglia due o più volte? Come si controlla che una bottiglia scansionata sia effettivamente depositata nel contenitore?“. La risposta dell’azienda è stata la seguente: “Per evitare la doppia scansione della stessa bottiglia e per controllare che le bottiglie scansionate entrino nel contenitore o nella macchina, abbiamo sviluppato sistemi di Intelligenza Artificiale che attraverso l’analisi delle immagini e gli algoritmi dei dati ci permettono di identificare attraverso vari fattori situazioni potenzialmente anomale e usi fraudolenti dell’applicazione, garantendone così l’utilizzo e il corretto funzionamento“.
Appare ora indiscutibile che ci sia un malfunzionamento in questo algoritmo…
Aumentare il riciclaggio… limitando il riciclaggio
Quando l’utente di Reciclos effettua la seconda scansione nel bidone giallo, per ricevere i suoi punti, sullo schermo del suo cellulare appare un messaggio sorprendente: può scansionare solo un massimo di sei contenitori dello stesso tipo (bottiglia o lattina) al giorno e un massimo di 25 alla settimana.
Secondo la logica, un sistema che ha lo scopo di incoraggiare il riciclaggio non dovrebbe limitare il numero di contenitori conferiti per il riciclo. I giornalisti hanno quindi posto all’azienda le seguenti due domande: “Ecoembes non ritiene che limitare il numero di contenitori che possono essere riscattati per i punti Recycles vada direttamente contro la logica dell’incoraggiamento del riciclaggio e se Ecoembes è a conoscenza di altri sistemi di riciclaggio nel mondo che limitano il numero di contenitori che possono essere riciclati?
Il motivo per cui sono stati stabiliti dei limiti, sostiene Ecoembes, “è molto semplice: eliminare il rischio che Reciclos possa incoraggiare il consumo di bevande. Poiché ci sono premi da ottenere, vogliamo evitare che qualcuno acquisti con l’unico scopo di ottenere più punti Reciclos. Forse siamo stati troppo prudenti. È un rischio che avevamo individuato in teoria, ma che nella pratica potrebbe non manifestarsi come un rischio reale.”
Ovviamente chi scopre questa falla del sistema non ha più bisogno di acquistare bottiglie o lattine per avere maggiori possibilità di vincere uno dei premi Reciclos. Nelle ultime settimane, Ecoembes ha messo in palio, tra gli altri premi: “cinque confezioni da sei bottiglie di olio biologico”, “cinque valigie da cabina”, “cinque confezioni di cosmetici naturali” o “cinque fantastiche confezioni di accessori per biciclette”.
La risposta di Ecoembes alla domanda posta dai giornalisti sull’esistenza di un caso studio internazionale di iniziativa pensata per il riciclo che mettesse un limite al riciclaggio è stata negativa.
Accessibilità limitata e consenso dei minori
Nonostante i punti deboli del sistema già menzionati ci sono almeno altre due questioni controverse.
La prima è che, essendo basata su un’applicazione per smartphone, esclude chi non lo possiede per motivi economici e coloro che non hanno molta dimestichezza con l’uso di tali applicativi . “Nonostante l’implementazione e l’utilizzo dei telefoni cellulari sia presente praticamente in tutta la popolazione, siamo consapevoli della sfida che questo progetto rappresenta tra le persone anziane o con minori risorse economiche. Per questo motivo stiamo portando avanti diverse iniziative per servire tutte le nicchie della popolazione” ha dichiarato Ecoembes a questo proposito.
La seconda questione potrebbe diventare più problematica a causa delle possibili implicazioni legali. Ecoembes sostiene che i minori di 14 anni non possono registrarsi nell’applicazione: “Questa limitazione è stabilita perché è l’età minima richiesta dalla legge per dare il consenso all’uso dei propri dati personali“. I giornalisti erano interessati a sapere come Ecoembes controlla l’età degli utenti e la risposta è stata la seguente: “Nonostante l’enorme difficoltà nel garantire il rispetto di questa condizione (difficoltà condivisa dalla stragrande maggioranza di app, siti web, ecc. per il cui utilizzo non è richiesto un documento d’identità), se dovessimo riscontrare un caso di non conformità avvieremmo le misure legali appropriate per correggerlo”.
Ecoembes non chiarisce come intende “trovare” i casi di non conformità. Ma la questione è ancora più grave. I reporter di infoLibre e Investigate Europe hanno effettuato una mezza dozzina di test con diversi telefoni cellulari: nel processo di registrazione, l’applicazione non ha nemmeno un campo che chiede l’età dell’utente (chiede invece il nome dell’utente, la città in cui intende conferire il contenitore o quali bidoni ha a casa). Alla domanda se avesse mai venduto dati a terzi, Ecoembes ha risposto senza mezzi termini: “In nessun caso i dati vengono venduti a terzi“.
Un pessimo sostituto del Sistema di Deposito Cauzionale (DRS)
La dichiarazione di Barcellona dell’industria e della distribuzione di beni di largo consumo a sostegno del Riciclaggio è arrivata in un momento chiave. Nel febbraio 2021 si discuteva la stesura di due normative statali che sarebbero state approvate un anno dopo – la Legge sui Rifiuti e il Regio Decreto sugli Imballaggi – e le associazioni industriali e le multinazionali del settore volevano evitare a tutti i costi l’istituzione di un obbligo legale di implementare un Sistema cauzionale. Un sistema di successo il DRS già operativo in 13 Paesi europei per bottiglie e lattine con depositi che variano da 10 a 25 centesimi di euro a seconda del Paese (si veda qui per un resoconto su come la Spagna sia sempre più sola nel rifiutare il DRS). (2)
Ecoembes ha guidato l’opposizione spagnola al DRS negli ultimi dieci anni. Sostiene che gli obiettivi fissati dall’UE – 77% di raccolta differenziata delle bottiglie di plastica entro il 2025 e 90% entro il 2029 – possono essere raggiunti migliorando l’attuale sistema dei cassonetti gialli. È in questo contesto di guerra totale contro il sistema DRS che si inserisce il lancio di Reciclos. (3)
Greenpeace, molto critica nei confronti di Ecoembes, non ha dubbi sulle motivazioni che l’hanno spinta a creare Reciclos. “Si tratta di una trappola di Ecoembes per neutralizzare ancora una volta la possibilità di attuare un DRS. Un brutale greenwashing per fermare il DRS nelle comunità autonome dove c’erano più possibilità di attuarlo grazie ai governi che avevano, come la Catalogna e la Comunità Valenciana“, denuncia Julio Barea, direttore delle campagne della ONG ambientalista.
Il nome che Ecoembes ha dato al suo progetto è sorprendente: Sistema di Ritorno e Ricompensa (RDS) facilmente confondibile con DRS (Deposit Return System) . Lo scopo evidente è quello di generare confusione con queste sigle tra i cittadini meno informati sull’argomento.
Al di là del nome, le analogie tra Reciclos e un DRS sono poche. Esistono decine di studi internazionali sui benefici e sui costi dei DRS nei Paesi europei, in Canada, in diverse parti degli Stati Uniti e in Australia. I vantaggi principali sono cinque: il tasso di raccolta degli imballaggi è generalmente superiore al 90%; la qualità del materiale raccolto è più elevata rispetto ai sistemi di raccolta domiciliari e stradali, in quanto le bottiglie o le lattine non vengono mischiate con altri rifiuti; contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 in quanto è necessario produrre meno imballaggi nuovi; riduce in modo significativo il littering (rifiuti dispersi nei parchi o sulle spiagge); crea più posti di lavoro.
In Spagna, Ecoembes sostiene che nel 2021 il tasso di raccolta selettiva delle bottiglie di plastica è stato del 71,1%. Questo dato supera già l’obiettivo del 70% fissato dalla legge per il 2023, ma è inferiore di venti punti percentuali rispetto alla maggior parte dei Paesi europei che hanno in vigore un DRS.
Alla fine del 2022, Reciclos aveva posizionato 35.900 contenitori gialli e 267 macchine per il ritiro automatizzato in 107 comuni. Un numero di contenitori che equivale a poco più del 9% di quelli presenti in tutta la Spagna, ma quello che colpisce è il numero molto basso di macchine che sono presenti solamente nello 0,7% dei punti di raccolta totali di Reciclos riservati ai contenitori di bevande. Vero è che avere una macchina sempre in funzione è molto più costoso che imprimere un codice QR su un contenitore. Resta il dato di fatto che con i dati Ecoembes alla mano, la purezza del materiale raccolto è riuscita a migliorare solo nello 0,7% dei punti di raccolta. Ovvero quelli in cui è presente una macchina per la restituzione automatizzata dei contenitori.
Questi due vantaggi del DRS – l’aumento del tasso di raccolta degli imballaggi e la maggiore purezza del materiale – determinano altri due benefici del DRS: la riduzione delle emissioni di CO2 e la creazione di nuovi posti di lavoro. Ciò si spiega, rispettivamente, con il fatto che si producono meno imballaggi con materie vergini (quelli in plastica derivano dal petrolio o dal gas naturale) e che aumentando sino ad oltre il 90% l’intercettazione dei contenitori a fine vita aumenta complessivamente la quantità di imballaggi da gestire lungo tutta la filiera (raccolta, trasporto, selezione).
Per quanto riguarda la riduzione del littering, questa è legata al valore economico che viene attribuito ai contenitori di bevande in un sistema DRS con l’imposizione del deposito: molti meno consumatori abbandonano bottiglie o lattine che valgono dieci, quindici o venti centesimi l’una e, se lo fanno, è molto probabile che qualcun altro raccolga questi contenitori per recuperare i soldi della cauzione.
Non si può escludere che nei quattro anni di funzionamento di Reciclos qualcuno abbia raccolto un giorno una bottiglia abbandonata in un parco o su una spiaggia per guadagnare un “punto Reciclos”, ma non si può dire al momento che questa sia una pratica diffusa tra la popolazione.
Va notato che i firmatari della dichiarazione di Barcellona hanno persino scritto che Reciclos “può contribuire a frenare il littering“, nonostante la mancanza di qualsiasi prova scientifica o fattuale a sostegno di questa affermazione.
L’impatto di Reciclos
Le spiegazioni di Ecoembes diventano più nebulose quando si tratta di misurare il costo e l’efficacia di Reciclos.
Alla fine del 2022, secondo Ecoembes, 350.000 persone avevano scaricato l’app, ma solo 216.000 avevano riscattato i punti per gli incentivi durante quell’anno (il 61% degli iscritti).
Per quanto riguarda il numero di contenitori scansionati, Ecoembes “stima” che dal lancio nella primavera del 2019 fino alla fine del 2022 “più di 17 milioni di scansioni di lattine e bottiglie sono state effettuate attraverso Reciclos”. In ogni caso, l’azienda chiede che questa cifra sia presa “come un’approssimazione. Sappiamo che potrebbero essercene di più, ma non sono state conteggiate per vari motivi”.
Come si traducono queste cifre nell’evoluzione dei tassi di riciclaggio? Ecoembes “stima” che stia avendo un’influenza positiva: “Dalla sua implementazione fino alla fine del 2022, abbiamo individuato un aumento medio della raccolta differenziata delle bottiglie di plastica del 18,4% e del 20,27% delle lattine di alluminio nei comuni con Reciclos”. E qual è stato l’aumento nei comuni senza Reciclos, chiedono i giornalisti. La risposta non potrebbe essere più sorprendente: “Non abbiamo questa informazione”.
La nebbia si trasforma direttamente in oscurità quando è il momento di parlare del costo economico che Reciclos ha per Ecoembes. “Capirà che in questa fase beta di sperimentazione del progetto preferiamo non fornire cifre economiche“, risponde l’azienda alla domanda su quanto denaro abbia speso per le diverse voci di spesa. Le percentuali che fornisce sono solo quelle relative all’attribuzione delle varie voci di spesa : il 47,72% corrisponde all’implementazione e alle operazioni, il 26,99% alle campagne di comunicazione e il 25,28% al costo della riscossione dei punti.
Ciò che è indubbio è che Reciclos costa agli imprenditori una cifra trascurabile rispetto a quanto dovrebbero pagare per l’implementazione di un DRS. La società pubblica Tragsatec ha realizzato nel 2021 uno studio che quantifica costi e benefici relativi all’implementazione di un DRS in Spagna, da cui emerge che “le aziende produttrici e importatrici dovrebbero contribuire con una cifra compresa tra 440,9 e 617,8 milioni di euro“.
Interpellati da infoLibre e Investigate Europe sull’iniziativa, i portavoce di Ecoembes non hanno potuto essere più cauti di come si sono espressi: “stiamo parlando di un progetto pilota in fase sperimentale”, “in questa fase beta del progetto”, “è un progetto in fase di sperimentazione“….
Una cautela che contrasta con l’euforia mostrata nel 2021 dalle sette associazioni di categoria industriali nella dichiarazione di Barcellona, quando hanno presentato Reciclos come “uno strumento per aiutare la Spagna a raggiungere gli obiettivi europei di riciclaggio“, “un ulteriore passo verso l’economia circolare nel campo degli imballaggi“, “un sistema che contribuisce allo sviluppo di città intelligenti“, “un sistema ideale per migliorare la qualità della vita dei cittadini e proteggere la natura“…
Come Ecoembes sia riuscita a trasformare un modello così “perfetto” nel 2021 in un “progetto pilota in fase sperimentale” nel 2023, è certamente un mistero. Ma è indubbio che la descrizione attuale sia molto più aderente alla realtà dei fatti, di quella propagandata due anni fa dai sottoscrittori della dichiarazione di Barcellona.
Note della redazione
❓ Perché abbiamo tradotto e ospitato questo articolo sul nostro sito?
💡 Perché “tutto il mondo è paese” quando si tratta di strategie messe in campo dalle aziende del mondo del packaging e dalle loro associazione di categoria e consorzi/regimi EPR di riferimento. Per evitare o allontanare nel tempo l’implementazione di un sistema di deposito cauzionale per i contenitori di bevande, i regimi EPR come Ecoembes in Spagna, Fost Plus in Belgio e Conai in Italia rilanciano due progetti che hanno in comune l’incentivazione economica finale del cittadino.
1️⃣ La raccolta incentivante tramite eco-compattatori adottata in Italia caldeggiata dagli oppositori del DRS viene finanziata con soldi pubblici dal MASE (Progetto Mangiaplastica) e più recentemente con in fondi del PNNR (Progetto RecuPet di Corepla). Si tratta di iniziative gestite con eco-compattatori che non possiedono le caratteristiche tecniche di una reverse vending machine ( inutilizzabili qualora arrivasse un DRS) oppure RVM con una tecnologia poco sviluppata per le esigenze di una raccolta “return to retail” presso la GDO che deve essere estremamente performante.
2️⃣ Proposta di modello di DRS digitale che è ancora ad un livello sperimentale, con molti lati oscuri e dagli indubbi risultati rispetto alla formula del DRS tradizionale. E’ questo il caso di cui ha trattato questo articolo ma una formula di DRS digitale viene anche sponsorizzato da Fost Plus in Belgio
👉Vallonia: qual è il costo del littering e perché il Belgio non ha ancora un Sistema Cauzionale
👉Belgio: Bruxelles vuole il DRS ma l’industria si oppone con proposte sperimentali e costose
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(1) Sono state apportate minime modifiche e tagli per rendere l’articolo maggiormente fruibile al pubblico italiano.
(2) L’Italia, per come stanno andando le cose rischia quanto e forse più della Spagna di essere il fanalino di coda tra i Paesi Membri rispetto all’implementazione di un DRS.
(3) Su questo punto esiste una strategia simile anche in Italia dove il sistema dei consorzi Conai, con il sostegno di parte del settore industriale potenzialmente interessato da una futura introduzione di un DRS in Italia, cerca di evitare tale provvedimento. Da qui l’investimento in sistemi di raccolta incentivante con l’ausilio di eco-compattatori anche da parte di Corepla nella speranza che, insieme alle quantità di bottiglie in PET raccolte da Coripet, si possa arrivare al 90% di raccolta separata al 2029 per le bottiglie in PET. Ad oggi non ci sono esempi di Paesi che abbiano raggiunto tale obiettivo senza un DRS.