Al via la richiesta di adesione alla campagna “A Buon Rendere” inviata ai produttori di bevande e alle insegne della Distribuzione Organizzata

Segue il testo del messaggio inviato ai responsabili delle aziende invitate ad aderire:

La Campagna nazionale “A Buon Rendere-molto più di un vuoto” raccoglie una vasta coalizione di soggetti dell’Associazionismo, delle Autorità Locali, e semplici cittadini, che chiedono che anche in Italia, come nella maggior parte dei Paesi Europei, venga introdotto un sistema di deposito cauzionale (DRS) per il riciclo dei contenitori per bevande.

Come coordinatori della Campagna Vi invitiamo con la presente a valutare una vostra adesione alla nostra iniziativa, similmente a quanto avviene in ambito UE, ove queste proposte sono sostenute dai network industriali di riferimento del Vostro comparto, allo scopo di garantire circolarità ed efficientamento industriale al settore.

Come è stato illustrato nel nostro studio “Sistema di deposito cauzionale: quali vantaggi per l’Italia e il riciclo” presentato lo scorso 15 giugno, anche per il nostro paese l’introduzione di un sistema DRS apporterebbe notevoli benefici operativi, economici ed ambientali, fondamentali per un paese come l’Italia che ospita un sistema industriale importante, ma povero di materie prime. Lo studio può essere scaricato sia come Rapporto Esecutivo (in italiano) che rapporto completo dal titolo: Unlocking the Benefits of a Deposit Return Scheme in Italy (in inglese).

Italia tra le eccellenza del riciclo ma non della circolarità

Nonostante il tasso di circolarità dei materiali in Italia resti più alto della media UE (11,7%) attestandosi con un 18,4% (2021) al quarto posto in Europa, oltre l’80% del fabbisogno di materie prime del sistema produttivo italiano è rappresentato da materie prime vergini. La stretta correlazione tra PIL e importazioni nette di materiali in Italia nel periodo 2017-2021 è un’ulteriore evidenza di come gli attuali tassi di raccolta differenziata e riciclo siano insufficienti a ridurre in maniera rapida e consistente la dipendenza dal mercato internazionale delle risorse primarie il consumo di materie prime e di energia e gli impatti sul clima e sugli ecosistemi degli attuali modelli di produzione e consumo. Nello specifico, l’introduzione di un DRS per contenitori monouso per bevande destinati al riciclo, consentirebbe di aumentare drasticamente il tasso di circolarità dei materiali nel comparto di riferimento e garantirebbe alle imprese la disponibilità sul mercato nazionale di un quantitativo adeguato di materiali da riciclo da impiegare in “closed-loop” nella fabbricazione di nuovi imballaggi.

Come ha rilevato l’edizione 2024 del Rapporto sull’economia circolare in Italia “il consumo dei materiali in Italia nel 2022 è stato di 12,8 tonnellate/abitante, minore della media europea (14,9 t/ab) ma in crescita (+8,5%) rispetto alle 11,8 t/ab del 2018. Ancora, sempre nel 2022, la dipendenza dalle importazioni di materiali dell’Italia (46,8%) è più del doppio della media europea (22,4%), anche se in calo (-3,8%) rispetto al 2018.”

Lo studio presentato il 15 giugno scorso, commissionato ad una delle più autorevoli società di consulenza nel settore economico-ambientale, Eunomia Consulting, ha analizzato costi e benefici derivanti dall’introduzione di un DRS per contenitori per bevande nel nostro paese.

Dai risultati emerge come il DRS ci consentirebbe di raggiungere gli obiettivi vincolanti della direttiva SUP (90% di raccolta differenziata delle bottiglie in plastica per bevande e 30% di contenuto di PET riciclato) già recepiti nell’ordinamento nazionale, garantendo piena circolarità ai contenitori in PET e ultimo ma non per importanza facendo risparmiare ogni anno allo Stato e ai contribuenti oltre 100 milioni di euro di Plastic Tax europea.

L’analisi dei sistemi DRS europei evidenzia inoltre la straordinaria efficacia dei sistemi di deposito cauzionale nella riduzione del littering, un fenomeno particolarmente diffuso anche in Italia che, al di là delle rilevanti ricadute reputazionali sulle imprese che immettono tali prodotti sul mercato, impatta negativamente sulla amenità dei luoghi, crea danno all‘industria del turismo e grava economicamente sui Comuni e contribuenti.

A fronte di tali vantaggi, il contributo netto da parte del sistema EPR per sostenere l’applicazione del deposito sarebbe del tutto marginale (da 0,3 a 2,5 centesimi/contenitore, a seconda della tipologia), ed addirittura nullo per i contenitori in alluminio. Per tutto quanto sopra, in uno scenario in cui il sistema EPR dovrà aumentare i CAC richiesti ai produttori per assicurare le coperture previste dalla Direttiva-Quadro sui Rifiuti, l’investimento nel sistema DRS si configura come una scelta connotata dal migliore rapporto costi / benefici.

Il costi di un DRS verrebbero coperti in larga quota dai depositi non riscossi e dalla vendita dei materiali prima che dal contributo EPR (CAC Contributo Ambientale Conai)

>>In merito alla capacità del sistema attuale di raggiungere gli obiettivi europei di raccolta e riciclo leggi la nostra: Analisi delle obiezioni più ricorrenti in Italia rispetto all’adozione di un DRS.

Perché aderire alla Campagna “A Buon Rendere – molto più di un vuoto”

La Campagna e la Coalizione che la promuove, chiedono l‘introduzione anche in Italia di un sistema DRS per i contenitori per bevande monouso, come strumento di supporto alla ottimizzazione ed efficientamento delle filiere del riciclo; grazie ai contatti già consolidati con campagne analoghe in altri Paesi UE, con i soggetti preposti a gestire gli schemi DRS, e con le realtà industriali coinvolte a vario titolo, la Coalizione intende porsi come facilitatore di decisioni da parte del Legislatore, canalizzando informazioni, evidenze, suggerimenti sulla ottimizzazione del sistema.

Allo scopo di dare maggiore forza di impatto alla Campagna, e includere la voce di chi sarà protagonista nella gestione del sistema, la Campagna intende allargare il fronte delle organizzazioni che la sostengono alle imprese che ne sono primariamente coinvolte, come i produttori di bevande e la GDO, le loro associazioni, ma anche coinvolgere soggetti accademici, pubblici e privati che ne condividono l’obiettivo. Lo scopo è quello di aumentare la capacità di proposta e di indirizzo delle scelte dei legislatori ma anche il peso che si potrebbe esercitare sul fronte della politica nazionale, garantendo agli operatori del settore il protagonismo necessario in sede di definizione delle caratteristiche del sistema e della sua governance.

Per il suo carattere proattivo e di proposta, la Campagna ha già ottenuto il sostegno ufficiale di alcuni importanti player del settore delle acque minerali, come Acqua Sant’Anna, Acqua Amata, Fonte Santa Maria, Pian della Mussa e dell’economia circolare delle plastiche come Aquafil.
A livello europeo sono presenti diverse iniziative condotte da un fronte multi-stakeholder sulla tematica del sistema di deposito cauzionale, a partire dal documento congiunto a favore di un DRS presso la commissione europea sottoscritto a fine 2021 da UNESDA, NMWE, e Zero Waste Europe. L’iniziativa Target 90% del 2022 ha riunito un’ampia coalizione di produttori europei di bevande, fornitori di materiali e tecnologie per il packaging, riciclatori, ONG e gli enti pubblici, per chiedere un’azione ambiziosa allo scopo di conseguire la completa circolarità degli imballaggi per bevande in vista della presentazione della proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Anche recentemente, a fronte di emendamenti adottati in alcune commissioni all’Europarlamento che rischiano di depotenziare ruolo ed incidenza del DRS, UNESDA è intervenuta al pari di NMWE dichiarando la propria preoccupazione e confermando la centralità dei sistemi DRS nella evoluzione ed efficientamento del settore. Anche i commenti giunti dalle due associazioni europee dopo il voto del 24 ottobre in Commissione ENVI hanno confermato il supporto all’art.44 del Regolamento PPWR.

Decarbonizzazione tutta in salita per gli imballaggi in vetro, plastica e alluminio.

Due studi usciti recentemente: di Zero Waste Europe e Kearney * avvertono che, senza rapidi interventi i produttori di bevande non riusciranno a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione per quanto riguarda gli imballaggi in vetro, plastica e alluminio.

Anche la società civile deve essere ascoltata e dire la sua sul problema dei rifiuti dispersi e sul sistema cauzionale

In tutti i paesi dove è stata adottata la legislazione che mette le basi per l’avvio di un sistema cauzionale i Governi hanno coinvolto i cittadini in consultazioni online dando modo di esprimere un parere sul modello di sistema che preferiscono come punti di raccolta, importo della cauzione, contenitori per bevande che vorrebbero avere assoggettati al sistema, etc.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica, nonché tutti i soggetti che giocano un ruolo nella prevenzione del littering, la Campagna lancerà nelle prossime settimane un’iniziativa di citizen science che mapperà quali sono i contenitori e le marche che contribuiscono maggiormente al fenomeno. Scopo concomitante dell’iniziativa è chiaramente quello di sollecitare una presa di posizione dell’industria delle bevande e della GDO rispetto all’introduzione di un DRS, affinché possano diventare parte decisiva verso la soluzione di un problema molto sentito dai cittadini. L’83% degli intervistati dal sondaggio della campagna ha mostrato supporto ad un DRS anche in Italia. Un nuovo sondaggio è in preparazione con un focus sulla percezione dei cittadini rispetto al fenomeno del littering.

Ci preme infine precisare che l’adesione che sollecitiamo, come già nel caso delle Aziende analoghe che hanno aderito, non è a carattere oneroso e lascia all’azienda piena libertà di azione rispetto ad un’eventuale comunicazione sull’adesione attraverso i propri canali.

L’adesione è soprattutto di natura politica a dimostrazione che l’azienda si preoccupa degli effetti negativi ambientali ed economici dovuti a sette miliardi di contenitori che sfuggono ogni anno al riciclo e vuole essere parte della soluzione. L’avvio dell’iter preparatorio alla scrittura di una legislazione partecipata è di per sé lungo e laborioso, mentre si avvicina nel tempo l’obiettivo di raccolta selettiva del 90% delle bottiglie in PET (SUP). Pertanto, evitare di tergiversare oltre, con il rischio di dovere correre all’ultimo è la strategia più efficace e ragionevole ed è responsabilità delle aziende oltre che dei governi intraprenderla.

Da parte della Campagna l’adesione comporta l’inserimento del logo della vostra azienda nella sezione dedicata del sito e la possibilità di fare menzione alla Vostra adesione nei nostri comunicati verso i media. Eventuali iniziative formali, come sottoporre richieste precise verso il governo, o presentare un documento di posizionamento ai media, verranno anticipatamente valutate con tutte le organizzazioni e aziende aderenti.

In attesa di un vostro cortese riscontro restiamo a disposizione per ogni richiesta di delucidazione e/o ad un confronto telefonico.

Segue firma

*Achieving netzero in beverages “Allo stato attuale, l’industria mondiale delle bevande sta perdendo terreno nel tentativo di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fissati per il 2030 e il 2050. Di fatto, deve migliorare il suo attuale tasso di riduzione di 11 volte. Oltre al costo ambientale, il mancato raggiungimento di questi obiettivi può avere un impatto negativo sul settore sotto forma di normative drastiche, crollo dei prezzi delle azioni e perdita di credibilità nei confronti di attivisti, media e consumatori.”

Informazioni sulla Campagna “A Buon Rendere”

La Campagna “A Buon Rendere” è partecipata da una Coalizione che riunisce le principali organizzazioni non governative nazionali che si occupano di ambiente e sostenibilità, di turismo di qualità e consumo responsabile, da numerose altre di interesse locale, e da Amministrazioni Pubbliche.

La Campagna, entrata nel suo secondo anno di attività ha fatto informazione sui sistemi cauzionali verso i soggetti che possono giocare un ruolo nel costruire insieme un modello di deposito cauzionale adatto per il nostro Paese: dal mondo della politica, delle aziende, degli addetti ai lavori sino ai semplici cittadini. La Campagna ha fatto anche opera di coinvolgimento dei media e dei giornalisti dei canali di informazione cartacei, online e televisivi/radiofonici, ottenendo visibilità su varie testate generaliste e specialiste, e in diversi programmi di approfondimento ed inchiesta sui canali televisivi nazionali.

La Coalizione si è rivolta al Governo e Parlamento della precedente legislatura e dell’attuale chiedendo di iniziare un processo di ascolto di tutti i portatori di interesse e della la società civile; quest’ultima, da un sondaggio effettuato dalla nostra Coalizione, è largamente favorevole alla introduzione di un sistema cauzionale, sostenuta dall’83% degli intervistati in un sondaggio condotto secondo gli standard adottati dalle Società che si occupano professionalmente di sondaggi.

Per sostenere le ragioni dell’introduzione anche in Italia di un sistema di deposito cauzionale, la Coalizione, in collaborazione con Zero Waste Europe ha preso parte all’audizione tenutasi lo scorso 18 maggio presso l’Aula della Commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio. La memoria tecnica consegnata agli atti è scaricabile qui.

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