Il documentario offre uno sguardo approfondito sul Sistema di deposito cauzionale (DRS – Deposit Return System) slovacco per i contenitori di bevande monouso, che ha dimostrato di avere nel paese un impatto positivo significativo sull’ambiente, sulla gestione dei rifiuti e sull’economia.
Enzo Favoino e Silvia Ricci, coordinatori della campagna “A buon rendere” per l’introduzione di un Sistema di deposito cauzionale in Italia, si sono recati in Slovacchia per studiare da vicino come funziona il DRS slovacco e per ascoltare le voci dei soggetti che ne sono coinvolti: i cittadini, attraverso gli occhi di una famiglia italo-slovacca, i produttori e i rivenditori di bevande che, attraverso un’organizzazione non profit, gestiscono e finanziano il Sistema di deposito.
Anche in Italia i tempi sono maturi per l’introduzione di un efficiente Sistema di Deposito Cauzionale per i contenitori monouso per bevande (plastica, alluminio, vetro). Vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta.
Il Sistema di Deposito Cauzionale, o Deposit Return System – DRS, è un sistema di raccolta selettiva per gli imballaggi per bevande monouso in base al quale il consumatore paga una piccola cauzione completamente rimborsabile in aggiunta al prezzo di vendita di un prodotto. Questa cauzione, o deposito, viene poi riconosciuta interamente al consumatore al momento della restituzione dell’imballaggio vuoto presso un punto di raccolta. In sostanza, in un sistema DRS il consumatore compra il contenuto e prende in prestito l’imballaggio.
Un sistema di deposito cauzionale per contenitori di bevande monouso finalizzato al riciclo non va confuso con il vuoto a rendere (o sistema di deposito cauzionale finalizzato al riuso) che prevede l'utilizzo contenitori ricaricabili, tipicamente in vetro o PET, adatti a sostenere più rotazioni di utilizzo e ricarica.
Un sistema di deposito cauzionale per contenitori di bevande monouso non deve neanche essere confuso con i sistemi di raccolta incentivanti. Come spiegato qui e qui, questi ultimi sono basati su una raccolta tramite eco-compattatori, presenti in alcuni supermercati o luoghi pubblici, che a fronte del conferimento di contenitori, elargiscono importi monetari simbolici (ad esempio 1 centesimo di euro per unità conferita) o altri bonus.
Il dibattito riguardo all’introduzione di un sistema DRS in Italia nasce dall’esigenza di raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei previsti dal pacchetto economia circolare, ed in particolare dalla direttiva sulla plastica monouso – SUP (Single Use Plastic), con lo scopo di ridurre la dispersione delle plastiche nell’ambiente, e gli effetti dannosi correlati che colpiscono tutta la biodiversità.
La direttiva SUP impone infatti agli Stati membri, una raccolta selettiva delle bottiglie per bevande in plastica, con un obiettivo di raccolta selettiva del 90% entro il 2029, come vedremo più avanti nel dettaglio.
Secondo stime effettuate sulla base del rapporto What we waste e della sua dashboard, ogni anno in Italia oltre 7 miliardi di contenitori per bevande sfuggono al riciclo, uno spreco che potrebbe essere ridotto del 75-80% attraverso l’introduzione di un Sistema di Deposito efficiente.
Sempre più Paesi Membri stanno implementando un DRS per raggiungere gli obiettivi di raccolta e di contenuto minimo di materiale riciclato previsti della direttiva SUP per le bottiglie in plastica. Allo stesso tempo l’inclusione nel DRS di bottiglie in vetro e lattine permette di raccogliere oltre il 90% delle altre tipologie di contenitori, migliorando il tasso di circolarità di tutti gli imballaggi per bevande.
Tale obiettivo può essere raggiunto unicamente con l’introduzione di un DRS su scala nazionale ed obbligatorio.
Un sistema di deposito cauzionale per bottiglie in plastica e lattine è previsto anche dall’art. 50 del nuovo Regolamento Europeo su Imballaggi e Rifiuti da Imballaggio (Packaging and Packaging Waste Regulation, PPWR), votato nella stesura definitiva subito prima delle ultime elezioni europee, allo scopo di conseguire l’obiettivo del 90% di intercettazione al 2029 per tali imballaggi.
Il Regolamento prevede la facoltà per la UE di imporre un sistema cauzionale ai Paesi Membri che non raggiungeranno l’obiettivo di intercettazione del 90 % per le bottiglie in plastica e le lattine per tre anni di seguito.
Il Regolamento imballaggi e rifiuti da imballaggio dovrebbe dunque entrare in vigore nel Dicembre 2024.
Figura 1
In sintesi, ecco come funziona la raccolta degli imballaggi in un DRS dove vige l’obbligo di ritiro degli imballaggi vuoti per i commercianti (nel cosiddetto modello return-to-retail):
1. Il consumatore compra la bevanda e paga, oltre al prezzo di vendita del prodotto, una piccola cauzione interamente rimborsabile. L’importo del deposito deve essere sempre indicato sullo scontrino separatamente dal prezzo della bevanda, così come sull'etichetta del prezzo a scaffale, sull’imballaggio stesso. In tal modo, il consumatore viene ripetutamente informato circa il suo diritto di riscuotere la cauzione.
2. Dopo aver consumato la bevanda, l'acquirente può restituire l'imballaggio vuoto presso un rivenditore di bevande qualsiasi. In un sistema con raccolta presso i rivenditori (return-to-retail) tutti i commercianti sono obbligati a raccogliere gli imballaggi vuoti attraverso dei sistemi automatizzati (Reverse Vending Machines, RVM) o manualmente alla cassa. Una volta riportato l’imballaggio vuoto, il consumatore ottiene indietro la cauzione pagata (a dimostrazione che non si tratta dunque di una tassa). Questo modello di raccolta evita ai consumatori viaggi aggiuntivi per raggiungere isole ecologiche o centri di raccolta dedicati e il riportare gli imballaggi vuoti quando si fa la spesa diventa facilmente un’abitudine.
3. A questo punto entra in azione l’amministratore del sistema che ha il compito di organizzare il recupero degli imballaggi vuoti dai diversi punti di raccolta (logistica inversa ) per avviarli ai centri di conteggio e selezione. Successivamente i materiali in forma compattata vengono venduti ai riciclatori. I commercianti ricevono una commissione di gestione per ogni singolo imballaggio che gestiscono, la cosiddetta handling fee. Questa commissione copre tutti i costi sostenuti dai rivenditori per la raccolta degli imballaggi (acquisto dei sistemi automatizzati di raccolta, personale dedicato alla manutenzione e pulizia, costi delle utenze come elettricità, internet e riscaldamento e dello spazio commerciale adibito al servizio di ritiro).
4. I materiali acquistati dai riciclatori sono impiegati per la produzione di nuovi imballaggi per bevande (il cosiddetto processo di riciclo bottle-to-bottle nel caso delle bottiglie in PET o can-to-can per le lattine).
Si conclude così il circolo virtuoso a “costo zero” – per il consumatore che riceve indietro la cauzione nella sua totalità – e per la distribuzione organizzata (e/o i singoli rivenditori) che vengono indennizzati per il servizio di raccolta prestato.
I sistemi di deposito si distinguono tra sistemi centralizzati e sistemi decentralizzati in base alla struttura ed al tipo di collaborazione che intercorre tra l’industria delle bevande e la distribuzione organizzata.
Sistema centralizzato
I sistemi centralizzati sono presenti in 14 paesi europei. In questi modelli, il flusso di materiale, denaro e dati è controllato da un’organizzazione centralizzata senza scopo di lucro (no profit) di comproprietà dei produttori di bevande e della distribuzione organizzata. L’industria delle bevande finanzia e gestisce il sistema nell’ambito della responsabilità estesa del produttore (principio EPR) al fine di raggiungere gli obiettivi di raccolta selettiva imposti per legge al minor costo possibile.
L’amministratore del sistema si occupa di gestire il processo di clearing, ovvero l'insieme delle operazioni di rendicontazione del deposito, e di amministrare i dati della raccolta selettiva. Inoltre, l’amministratore rimane proprietario del materiale raccolto che vende sul mercato delle materie prime seconde. Questo soggetto no profit si occupa altresì di stabilire i requisiti minimi di sicurezza del sistema, con l’obiettivo di proteggerne l’integrità. In questi sistemi, la distribuzione organizzata e i rivenditori che partecipano al DRS sono responsabili della raccolta degli imballaggi vuoti e vengono indennizzati per tale servizio prestato, come spiegato nel capitolo sul finanziamento del sistema. Questo sistema viene considerato il più trasparente ed equo per tutti gli attori coinvolti. Scrolla in basso alla sezione Video del sito dove troverai alcuni video della Reloop Platform sul funzionamento di un sistema centralizzato.
Scopri di più → Consulta il fact sheetin italiano di Reloop Platform sulla commissione di gestione 2023 . Versione inglese 2024.
Sistema decentralizzato
Il sistema di deposito attivo in Germania e in alcuni stati USA è gestito in modo decentralizzato: la grande distribuzione è in questo caso proprietaria del materiale raccolto presso i propri punti vendita e può pertanto rivenderlo sul mercato, oppure usarlo per la produzione di imballaggi a marchio proprio, come nel caso di Lidl in Germania. Questo sistema risulta più complicato e costoso come gestione, soprattutto per i piccoli rivenditori, che incontrano maggiori difficoltà nella vendita di quantità ridotte di materiale alle aziende del riciclo.
In sintesi, le esperienze di maggiore successo europee indicano in un modello con gestione centralizzata il Sistema di Deposito più moderno ed efficiente.
Un sistema DRS centralizzato viene finanziato attraverso tre voci: 1) il contributo EPR pagato dai produttori di bevande, 2) i proventi ricavati dei materiali da imballaggio raccolti, e 3) l'ammontare dei depositi non riscossi dai consumatori che non hanno riconsegnato l’imballaggio vuoto.
Vediamo più nel dettaglio come si compongono queste voci:
1. Contributo EPR (Responsabilità Estesa del Produttore)
I produttori di bevande contribuiscono al funzionamento del sistema attraverso un contributo EPR (Extended Producer Responsability = Responsabilità Estesa del Produttore). Tale contributo viene pagato per ogni unità di imballaggio immessa sul mercato e copre i costi relativi al fine vita del contenitore, ovvero la raccolta e l’avviamento a riciclo. Il contributo EPR viene pagato dai produttori o dal soggetto che immette imballaggi per bevande sul mercato ed è riscosso direttamente dall’amministratore centrale del sistema.
2. Vendita di materiale riciclato
A differenza del materiale proveniente dalla raccolta differenziata tradizionale, spesso soggetto a contaminazioni di varia natura, gli imballaggi per bevande conferiti attraverso il Sistema di Deposito presentano una pulizia e una qualità superiore, generando pertanto maggiori entrate quando venduti ai riciclatori. I materiali raccolti sono altresì di qualità food-grade, ovvero possono essere impiegati per la produzione di nuovi imballaggi per bevande al posto di materia vergine.
3. Depositi non riscattati
Anche se i tassi di raccolta dei Sistemi di Deposito sono generalmente superiori al 90%, vi è sempre una percentuale di imballaggi che non viene riconsegnata al sistema da parte dei consumatori e questo genera una delle entrate per il sistema. In tal modo i consumatori che abbandonano incautamente i contenitori di bevande in natura, o non li conferiscono in modo appropriato, supportano direttamente i costi del sistema secondo il principio “chi inquina paga“, cosa che non avviene nel caso della raccolta differenziata gestita dai comuni, dove il costo di comportamenti “antisociali” ricade su tutti i cittadini con le bollette dei rifiuti. Un costo importante che non è stato ancora quantificato in Italia è quello associato alla rimozione del littering, così come non è stata ancora sviluppata una metodologia di calcolo condivisa delle varie voci di costo imputabili alle operazioni di pulizia urbana e gestione dei rifiuti. In un Sistema di Deposito Cauzionale, inoltre, i proventi derivanti dai depositi non riscossi devono essere reinvestiti per il funzionamento e miglioramento del sistema, incluse le attività di informazione e sensibilizzazione dei consumatori.
I benefici per l'ambiente
Uno dei benefici principali del sistema DRS del DRS è l’immediata riduzione degli imballaggi per bevande che si trovano dispersi nell’ambiente, il cosiddetto littering. L’inquinamento causato da materiali come plastica, vetro e alluminio danneggia l’economia del turismo, della pesca, dell’allevamento. I rifiuti abbandonati costituiscono infatti un pericolo per gli animali che li ingeriscono inavvertitamente o vi rimangono intrappolati. Liberare o ridurre la presenza di rifiuti nelle città, campagne, e luoghi naturali come montagne e zone costiere preserva la biodiversità tutta e anche la salute umana. Al tempo stesso – grazie al DRS – questi materiali preziosi continuano ad alimentare l’economia del riciclo riducendo l’estrazione e il consumo di materie prime vergini.
Gli imballaggi per bevande spariscono dal littering grazie al valore monetario della cauzione: chi abbandona imballaggi per bevande nell’ambiente, paga una sorta di penale perdendo il proprio deposito. Automaticamente ci sarà qualcun altro che, motivato dal riconoscimento monetario, raccoglierà il contenitore. L’alto livello di partecipazione dei cittadini rappresenta infatti il motore del riconosciuto successo dei sistemi DRS.
Scopri di più →Fact Sheet: Deposit Return Systems Reduce Litter
Scopri di più→Fact Sheet: Desposit Return Systems: How They Perform
I benefici per i consumatori
La presenza di una vasta rete di punti di raccolta presso la distribuzione organizzata, o presso negozi indipendenti, garantisce ai consumatori una maggiore convenienza e comodità, risparmiando loro viaggi aggiuntivi presso isole ecologiche o punti di raccolta dedicati. Questo vale anche nei luoghi più remoti (località di montagna o isole minori) dove è pur sempre presente un punto vendita di generi alimentari che può occuparsi della raccolta degli imballaggi vuoti.
Numerosi studi internazionali hanno rilevato che i consumatori in tutto il mondo supportano questo sistema di raccolta selettiva, trovandolo un modello efficace ed appagante: un gesto concreto e diretto a favore dell’ambiente e dell’economia circolare. Le esperienze riferite dagli amministratori nazionali dei diversi DRS attivi a livello europeo raccontano che l’indice di gradimento aumenta solitamente di qualche punto quando il sistema ha passato la fase di rodaggio. In Italia un sondaggio commissionato dalla nostra campagna nel febbraio del 2022 ha rilevato che l'83% degli italiani si augura una prossima introduzione di un DRS anche nel nostro paese.
Scopri di più → Fact sheet: Sostegno pubblico ai sistemi di deposito e Tabella Riassuntiva Sondaggi
I benefici per le amministrazioni pubbliche
Ogni volta che lattine o bottiglie vengono incautamente abbandonate nell’ambiente, è solitamente compito delle Amministrazioni Pubbliche rimediare. Si tratta spesso di interventi complicati che la quantità di rifiuti rende estremamente costosi. Ridurre la dispersione dei rifiuti – come hanno dimostrato di poter fare i sistemi DRS – significa per i comuni e i contribuenti, risparmiare somme sostanziali.
I rifiuti non sono solamente costosi da gestire – sono anche molto impopolari – ed è comprensibile. Chi amerebbe portare i propri figli a giocare in parchi disseminati di bottiglie vuote? O trovare lattine abbandonate nel proprio giardino? Un Sistema di Deposito Cauzionale ben strutturato è in grado di aiutare ogni autorità locale, dai borghi più piccoli, alle grandi metropoli, a diventare luoghi più vivibili per i propri cittadini.
Ci sono anche altri benefici per le autorità locali: un Sistema di Deposito in genere permette di risparmiare sui costi di gestione dei rifiuti più in generale in quanto una riduzione del volume di rifiuti che i comuni devono raccogliere comporta minori costi anche attraverso un’ottimizzazione del sistema di raccolta e della sua logistica.
Scopri di più→ Fact sheet: Ingenti risparmi per le amministrazioni pubbliche
I benefici per l'industria delle bevande
Anche l’industria italiana delle bevande deve allinearsi alle direttive comunitarie e raggiungere gli ambiziosi obiettivi di raccolta e di materiale riciclato nei propri imballaggi (90% di raccolta selettiva del PET entro il 2029 e 30% di materiale riciclato nei contenitori entro il 2030).
A rafforzare tale previsione si sono aggiunte le misure contenute nella recente nuova proposta di “Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio” (Packaging and Packaging Waste Regulation, PPWR) che all’articolo 44 stabilisce l’introduzione obbligatoria di sistemi cauzionali per bottiglie in plastica e contenitori in metallo per liquidi alimentari sempre entro il 2029.
Il sistema DRS è la via obbligata qualora l’industria delle bevande voglia raggiungere tali obiettivi, migliorare il proprio profilo ambientale e avere accesso a quantità significative di materia prima seconda di alta qualità per la produzione di nuovi imballaggi ad alto contenuto di riciclato. Evitando, al tempo stesso la dispersione degli imballaggi da bevande nell’ambiente, e di incorrere in multe salate.
Organizzazioni del settore del beverage come Natural Mineral Waters Europe (NMWE), UNESDA Soft Drinks Europe e AIJN (produttori di succhi di frutta) hanno manifestato in diverse occasioni sostegno ai Sistemi Cauzionali chiedendo alla Commissione Europea di riconoscerne il ruolo chiave nel facilitare la transizione verso un’economia circolare.
Lo scorso ottobre le organizzazioni citate hanno sottoscritto all’interno di un’ampia Coalizione europea di ONG, industria e società civile il joint position paper "La strada verso la circolarità degli imballaggi per bevande" con la proposta di perseguire un obiettivo del 90% di raccolta differenziata per tutti i contenitori per bevande e l’implementazione di Sistemi di Deposito Cauzionali ove non già presenti.
I benefici per il sistema della distribuzione e del commercio
I rivenditori di bevande che partecipano ad un DRS hanno l’obbligo di raccogliere gli imballaggi restituiti dai consumatori per un successivo riciclo o riuso. In ricompensa dei costi sostenuti per questo servizio, i rivenditori ricevono una commissione di gestione da parte dell’amministratore di sistema. Inoltre, come indagini hanno rilevato, i rivenditori beneficiano di visite più frequenti e maggiori incassi perché i clienti tendono ad utilizzare il valore del deposito per ulteriori acquisti presso il punto vendita in cui riportano i vuoti.
Negli ultimi anni le catene della distribuzione organizzata sono diventate produttrici di marchi propri di bevande e, in questo nuovo ruolo, devono anch’esse raggiungere gli obiettivi di raccolta selettiva e di materia riciclata previsti dalla direttiva SUP. Un motivo in più per la distribuzione organizzata per supportare i sistemi DRS.
Tutti i moderni Sistemi di Deposito prevedono altresì un’esenzione per i piccoli negozi che non hanno lo spazio per organizzare il ritiro dei vuoti. Solitamente si tratta di negozi con una superficie inferiore ai 200 metri quadri. Qualora però il singolo punto vendita di piccole dimensioni decidesse di partecipare su base volontaria, vuoi per i proventi generati della commissione di gestione che del maggiore passaggio di clientela prima descritto, avrà certamente la possibilità di farlo.
I Sistemi di Deposito Cauzionale per imballaggi per bevande monouso sono in vigore in oltre 50 giurisdizioni in tutto il mondo: in Europa (16 paesi), negli Stati Uniti (10 stati), nella maggior parte delle provincie in Canada, in Australia, in Israele e parte dei Caraibi. Secondo le stime del rapporto “Global Deposit Book 2022: An Overview of Deposit Systems for One-way Beverage Containers” prodotto da Reloop Platform, alla fine del 2022 sono quasi 353 i milioni di persone ad avere accesso ai sistemi DRS. Questo numero è destinato ad aumentare entro la fine del 2023 portando il numero di persone che hanno diretto accesso a un Sistema Cauzionale a 500 milioni.
In Europa sono attivi 16 sistemi di DRS (dato aggiornato al 31 dicembre 2024), tra cui il sistema tedesco che conta circa 83 milioni di consumatori. I Paesi nei quali sono già attivi sistemi DRS sono: Svezia (dal 1984), Islanda (dal 1989), Finlandia (dal 1996) Norvegia (1999), Danimarca (2002), Germania (2003), Paesi Bassi (2005), Estonia (2005) Croazia (2006), Lituania (2016), Slovacchia (2022), Lettonia (2022), Malta (2022), Romania (2023), Ungheria (2024) e Irlanda (2024).
In altri paesi è stata già presa una decisione politica riguardo l’introduzione di un sistema DRS. La Turchia ha annunciato una partenza graduale del sistema a partire dal 2024. Per l'Austria e il Kosovo l'implementazione è prevista per il 2025 mentre in Portogallo il DRS partirà nel 2026. Cipro e la Repubblica Ceca hanno indicato il 2025 come data di partenza, ma non è stata ancora pubblicata la legge. La Polonia avvierà il sistema nel 2026, e per quanto riguarda la Serbia è stato annunciato dal Segretario di Stato presso il Ministero Ambiente (ottobre 2023) che la legislazione per predisporre l'implementazione di un sistema cauzionale verrà pubblicata nel 2024 per un avvio non prima del 2027.
Nonostante la volontà del governo scozzese di diventare il primo paese del Regno Unito con un DRS, difficilmente tale sistema vedrà la luce prima della data di avvio annunciata da Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord: 2027. Per il Lussemburgo la data è ancora da destinarsi.
I sistemi di deposito cauzionale hanno una comprovata capacità di raggiungere tassi di raccolta che in Europa, una volta a regime, superano il 90% (da un minimo dell'88% a un massimo del 98% in Germania).
Per quanto concerne le bottiglie in PET, l’intercettazione media nei paesi con un DRS supera il 94% contro il 47% dei paesi con programmi di raccolta differenziata. Performance di raccolta che automaticamente permettono una drastica riduzione degli imballaggi dispersi nell’ambiente e un riciclaggio di alta qualità, proveniente da un ciclo chiuso bottle-to-bottle.
Nonostante le bottiglie in PET siano l'imballaggio più pregiato e riciclabile tra gli imballaggi in plastica, circa la metà dell'immesso al consumo non viene intercettata per il riciclo nei paesi dove non è attivo un DRS.
Questo è il caso dell'Italia che vede un'immissione al consumo di bottiglie in PET pari a circa 450.000 tonnellate.
Per conoscere la storia dei sistemi di deposito leggi il nostro articolo "Dal vuoto a rendere delle bottiglie in vetro ai sistemi di deposito cauzionale per contenitori di bevande monouso".
Leggi anche:
Fact sheet di Reloop Deposit return systems: How they perform (2024)
La versione italiana del fact sheet di Reloop con focus sull'Italia dal titolo : I sistemi di deposito cauzionale
Solo l’8.0% degli italiani ritiene di essere già ben informato su cosa si intenda per Sistema di Deposito Cauzionale per imballaggi di bevande monouso (probabilmente avendo esperienza diretta o indiretta di altri Paesi ove il sistema è già attivo) mentre ben il 40.4% afferma di non aver mai sentito parlare di questa soluzione
Per i cittadini italiani il problema delle confezioni di bevande abbandonate nell’ambiente è molto serio: molto grave per il 63.1%, molto grave o grave per il 90.0%.
Le prime impressioni del campione sono decisamente positive: è un sistema in grado di farci fare il grande salto richiesto dall’Unione Europea (‘molto’ o ‘abbastanza’: 83.1%), è un sistema personalmente auspicato per il nostro Paese (82.8% – molto per il 51.5%), è un sistema senza difficoltà per la cauzione da pagare/riottenere (78.7% – solo il 6.8% nega questa positività) e senza difficoltà per gli sforzi organizzativi e per la fatica (76.8% – qui gli oppositori arrivano al 7.5%).