Polonia: il governo pubblica la legge che istituisce il DRS dal 2025

Il governo polacco ha pubblicato un disegno di legge per l’introduzione di un sistema di deposito cauzionale per contenitori di bevande monouso in plastica e alluminio –  e per contenitori di bevande riutilizzabili in vetro –  che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025.

Attualmente in Polonia meno del 50% dei contenitori per bevande viene raccolto e riciclato. Gli effetti di questa situazione sono evidenti sotto forma di rifiuti abbandonati lungo le strade, spiagge e anche le foreste e con discariche stracolme. Per migliorare l’attuale situazione il governo polacco è andato avanti nel progetto di implementazione di un sistema cauzionale pubblicando lo scorso 12 settembre 2023 un disegno di legge per l’introduzione di un sistema di deposito cauzionale per contenitori di bevande che dovrà entrare in vigore il 1° gennaio 2025.

La legge in questione era già stata delineata nel 2021 e sarebbe dovuta entrare in vigore quest’anno, ma i rappresentanti dell’industria hanno sostenuto che la data di lancio prevista non fosse realistica. La stessa tesi è stata sostenuta dopo lo spostamento del lancio al 1° gennaio 2025, chiedendo nuovamente un anno in più di tempo per implementare il sistema.

Tuttavia alcune associazioni imprenditoriali e ambientaliste hanno avvertito che i ritardi nell’introduzione del sistema da parte del governo avrebbe causato costi pari ad un miliardo di zloty all’anno per il bilancio statale a causa del mancato raggiungimento dell’obiettivo di riciclo dell’UE.

Solo nel 2022 la Polonia ha pagato 1,7 miliardi di zloty (364 milioni di euro) come plastic tax europea che i Paesi Membri pagano per ogni tonnellata di imballaggi in plastica che non vengono riciclati. Come ha riportato il quotidiano Rzeczpospolita si è trattato di quasi 60 milioni di zloty in più rispetto all’anno precedente.

Se il sistema di deposito non viene adottato [dall’attuale parlamento] ed entra in vigore solo intorno al 2030, significa almeno 5 miliardi di zloty di perdite finziarie per il bilancio dello stato e i cittadini “, aveva allertato Piotr Wołejko della Federazione degli imprenditori polacchi.

Le Ong ambientaliste avvertono da tempo che non introdurre velocemente il sistema significa perpetrare gli attuali effetti negativi sull’ambiente dovuti alle grandi quantità di imballaggi che finiscono negli inceneritori, inquinando l’aria della Polonia che è già tra le peggiori in Europa come qualità.

Caratteristiche del DRS polacco

Il DRS si applicherà a bottiglie di plastica monouso fino a 3 litri, lattine di metallo fino a 1 litro e bottiglie di vetro riutilizzabili fino a 1,5 litri. Il sistema includerà tutti i tipi di bevande pronte al consumo ed anche il latte e le bevande da esso derivate che solitamente vengono esentate dai sistemi cauzionali.

Secondo la proposta del governo, il deposito sarà di 0,50 Zloty polacchi (ovvero circa 12 centesimi di euro), anche se la legge prevede un tetto massimo possibile di 2 Zkoty polacchi (circa 42 centesimi di euro). Così come il sistema tedesco, il DRS polacco sarà decentralizzato con la possibilità di avere diversi operatori di sistema, formati dai produttori di bevande e loro associazioni. Il sistema sarà finanziato dalla vendita dei materiali raccolti, dai depositi non riscossi e dai contributi EPR versati dai produttori.

Il DRS polacco è tenuto per legge a raggiungere gli stessi obiettivi di raccolta per tutte le tipologie di materiali : 77% nel primo anno di implementazione ( 2025), 81% nel secondo anno (2026), 84% nel terzo anno (2027), 87% nel quarto anno (2028) e a partire dal quinto anno (2029) il 90%.  

A questo proposito va notato che già alla fine del secondo anno quasi tutti i sistemi di deposito cauzionale a gestione centralizzata avviati in Europa dal 2016 sono riusciti a raggiungere l’obiettivo del 90% di intercettazione che viene previsto in Polonia dopo cinque anni.

In attesa di vedere come verrà organizzato il sistema decentralizzato polacco, quanti e quali operatori verranno autorizzati va detto che gli esempi in Europa sono molto pochi e che se non hanno fatto scuola, un motivo dovrà esserci. In generale si è rilevato che il sistema con più operatori risulti più complicato sotto diversi aspetti, costoso come gestione e soprattutto per i piccoli rivenditori, che incontrano maggiori difficoltà nella vendita di quantità ridotte di materiale alle aziende del riciclo.

Obblighi per gli operatori di sistema

A tempo debito, verranno nominati gli operatori del sistema di deposito, responsabili dello sviluppo, allestimento e successiva gestione delle infrastrutture di raccolta e trattamento necessarie. Una o più società che verranno autorizzate ad operare effettueranno la registrazione per ottenere tutti i permessi e le licenze necessarie per garantire le attività di raccolta degli imballaggi.

Una volta raggiunto questo obiettivo, il passo successivo sarà quello di registrare i produttori di imballaggi, i rivenditori che allestiranno i punti di raccolta ufficiali e i prodotti/bevande che saranno coperti dal sistema di deposito. I contenitori di bevande dovranno riportare un marchio che li identifica come coperti dal sistema di deposito. Gli operatori di sistema dovranno conformarsi a queste procedure e assicurare la raccolta e il trasporto presso i riciclatori dei contenitori vuoti, creando e gestendo un sistema informatico di rendicontazione necessario per potere gestire i flussi di cassa come la contabilità dei depositi, delle commissioni di gestione ai rivenditori e i flussi di materiale per quanto riguarda la quantità dei contenitori gestiti.

Gli operatori di sistema dovranno infatti occuparsi di elargire le commissioni di gestione ai rivenditori (e gestori di altri punti di raccolta) per ogni imballaggio da loro gestito – che include anche il rimborso ai consumatori del deposito – rispettando una cadenza almeno mensile. La commissione di gestione, che viene calcolata per ogni imballaggio gestito, compensa i rivenditori per tutti i costi sostenuti. Si tratta di costi imputabili al personale addetto, alle bollette per l’energia e ad altri costi relative agli spazi dedicati al servizio tra postazioni delle macchine (RVM) allo stoccaggio dei materiali prima che vengano inoltrati ai riciclatori o agli imbottigliatori.

Il sistema sarà del tipo return-to-retail, ovvero con raccolta dei contenitori vuoti presso tutti i rivenditori di bevande. I rivenditori con una superficie di vendita maggiore a 200 m2 sono obbligati a partecipare al DRS e quindi accettare e rimborsare il deposito per i contenitori assoggettati al sistema, indipendentemente dal fatto che siano bevande da loro commercializzate o meno. I rivenditori con una superficie di vendita inferiore a 200 m2 possono invece aderire al sistema su base volontaria e sono esenti dall’obbligo di recuperare contenitori diversi da quelli da loro venduti.

Trattandosi di un modello di Sistema Cauzionale decentralizzato gli operatori che gestiscono il sistema potranno essere diversi e questo comporta che i rivenditori che hanno l’obbligo di partecipare al sistema sono anche tenuti a firmare un accordo/contratto con ogni operatore accreditato che ne faccia richiesta. Per i rivenditori che possono aderire al sistema su base volontaria sussiste l’obbligo di concludere un accordo con almeno un operatore.

Sarà possibile istituire nel Paese anche punti di raccolta aggiuntivi rispetto a quelli partecipati dai rivenditori, sulla base di accordi stabiliti con uno degli amministratori del sistema che avranno licenza di operare.

Ogni contenitore soggetto a deposito dovrà riportare il logo del DRS e l’ammontare del deposito. Non ci sono obblighi di utilizzare codici a barre. ( ndr Elemento che presenta qualche criticità per quanto riguarda la tracciabilità dei flussi dei contenitori, la complessiva solidità e trasparenza dei dati e la prevenzione di frodi).

Con quasi 37 milioni di abitanti la Polonia è il quinto paese più popoloso in Europa dopo Germania, Francia, Italia e Spagna. Pertanto quando entrerà in vigore, il DRS polacco diventerà il secondo sistema dopo il sistema tedesco, in vigore già dal 2003 come numero di utenti.

Impatto positivo per il riciclo della plastica

In un’intervista rilasciata nel gennaio 2023, Anna Larson, direttore per l’Europa centrale e orientale della piattaforma Reloop, ha spiegato che attualmente “in Polonia vengono raccolti circa l’80% delle lattine, il 62% delle bottiglie di vetro e il 43% delle bottiglie di plastica. Con un sistema di deposito per gli imballaggi per bevande, si stima che il tasso di raccolta per le bottiglie di plastica aumenterebbe del 47%, quello delle bottiglie di vetro del 27% e quello delle lattine del 9%. L’introduzione del sistema di deposito ben disegnato può spingere anche in Polonia i tassi di raccolta sino al 90%.”

L’esperta ha anche spiegato che l’introduzione di un sistema DRS avrà un impatto positivo sul riciclo: I DRS non solo forniscono materia prima per il riciclo, ma , permettendo un riciclo a circuito chiuso “bottle to bottle” rendono possibile produrre da ” vecchie” bottiglie in PET nuove bottiglie adatte al contatto alimentare. La domanda di materie prime riciclate sta aumentando perché i produttori vogliono poter dimostrare di immettere al consumo non solamente imballaggi riciclabili ma anche con quantità significative di contenuto riciclato. Un approccio importante sia dal punto di vista dell’implementazione dell’economia circolare che dal punto di vista della responsabilità sociale di impresa.”

Nel caso del PET, la Direttiva SUP impone l’obbligo di includere almeno il 25% di riciclato nei nuovi imballaggi.

La domanda di materie prime secondarie è supera l’offerta, e continuerà a crescere con prezzi per materiale da riciclo che tenderà ad aumentare nei prossimi mesi e anni” e per questo motivo, conclude l’esperta, “i produttori di bevande appartenenti all’associazione UNESDA, e di acque minerali Natural Mineral Waters Europe (NMWE) stanno da tempo spingendo per un’introduzione obbligatoria dei sistemi cauzionali in tutta Europa”.

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