Polonia: posticipare l’avvio del Deposito Cauzionale non è un’opzione sul tavolo per il Ministero competente

Per il Ministero del Clima e dell’Ambiente polacco un possibile rinvio della data di lancio del sistema di deposito prevista per il 1° gennaio 2025, non rientra tra le opzioni in considerazione. Nonostante le numerose richieste ricevute, tra le quali un appello da parte dei produttori di bevande per posticipare la scadenza di un anno, la data stabilita rimarrà invariata.

La posizione del Ministero del Clima e dell’Ambiente è stata resa nota la settimana scorsa da Marek Goleń, direttore del Dipartimento della Gestione dei Rifiuti presso il ministero durante un incontro della Commissione Congiunta del Governo e delle Autorità Locali che ha dichiarato che il 2025 resta il termine ultimo per l’adozione del Sistema di Deposito Cauzionale.

Goleń ha inoltre riferito che il Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale ha ricevuto solo due candidature per il ruolo di amministratore del sistema. Come riportato dal sito newshandlowe.pl l’autorizzazione ad operare è già stata accordata dal ministero alla Krajowy System Kauacyjny Zwrotka SA il mese scorso, mentre la seconda candidatura, presentata da Polka Operator Systemu Kaucyjne SA, è ancora in fase di valutazione.

A differenza del modello prevalente europeo di gestione centralizzata che prevede un solo amministratore del sistema a livello nazionale, la legge che ha istituito il DRS in Polonia ne permette più di uno (il cosiddetto modello decentralizzato adottato in Germania).

Una scelta che abbiamo raccontato in un precedente articolo sulla Polonia e sulla quale avevamo espresso alcune perplessità che oggi cominciano a manifestarsi sul piano organizzativo.

Se abbiamo avuto dei casi come quello del sistema cauzionale slovacco che è riuscito in 11 mesi circa (dal momento in cui l’amministratore unico del DRS è stato autorizzato ad operare), a fare partire il DRS in tempi record, è prevedibile che le cose si complichino non poco quando si tratta di ammettere e valutare più operatori a gestire il sistema in un paese con quasi 37 milioni di abitanti.

[Sul DRS di successo slovacco abbiamo realizzato il documentario “Chiudere il cerchio”. ]

Il rappresentante del Ministero dell’Ambiente durante l’incontro prima citato ha fatto sapere di essere a conoscenza di investimenti effettuati da alcuni punti vendita per avviare progetti pilota di raccolta automatizzata degli imballaggi, e che pertanto il Ministero non intende deludere la fiducia dei cittadini o esporre gli imprenditori a perdite finanziarie legate ad un ritardo nel lancio del sistema.

Alla luce di queste considerazioni l’avvio del sistema stabilito per il 2025 rimane tale per il Ministero e la data effettiva di lancio dipenderà dal livello di preparazione e coinvolgimento raggiunta degli operatori in quanto “sono loro che dovrebbero garantire il funzionamento del sistema” ha precisato Marek Goleń.

Secondo i produttori di bevande, non ci sarebbe abbastanza tempo utile per la creazione e l’avvio, entro il 1° gennaio 2025, di un sistema di deposito a livello nazionale efficiente sotto tutti i profili. Tra i problemi indicati vi è il fatto che i maggiori produttori di bevande sono al momento impegnati nel fare accreditare un loro operatore con il rischio, qualora autorizzati, di non disporre più del tempo necessario per passare all’operatività. Un altro problema che viene evidenziato dal settore è che non esiste nemmeno un regolamento a cui attenersi che sia di riferimento per tutti gli operatori.

Nonostante tutte le problematiche da affrontare resta il fatto che il tempo è denaro, infatti, come abbiamo raccontato, la Polonia paga molto caro ogni anno il mancato riciclo degli imballaggi in plastica. Alcune organizzazioni imprenditoriali e ambientaliste avevano già evidenziato che ulteriori ritardi nell’introduzione del sistema avrebbero causato delle perdite salate al bilancio dello stato. Solo nel 2022 la Polonia ha pagato 1,7 miliardi di zloty (364 milioni di euro) come plastic tax europea che i Paesi Membri pagano all’unione europea per ogni tonnellata di imballaggi in plastica che non vengono riciclati.

Se il sistema di deposito non viene adottato ed entra in vigore solo intorno al 2030, significa che il bilancio dello stato e i cittadini perderanno almeno 5 miliardi di zlotyi“, aveva allertato Piotr Wołejko della Federazione degli imprenditori polacchi.

Con quasi 37 milioni di abitanti la Polonia è il quinto paese più popoloso in Europa dopo Germania, Francia, Italia e Spagna. Pertanto, quando entrerà in vigore, il DRS polacco diventerà il secondo sistema dopo il sistema tedesco, in vigore già dal 2003 come numero di utenti.

Modifiche alla legge in corso d’opera

Un mese fa, il ministero aveva già annunciato alcune modifiche riferite al sistema di deposito come l’abolizione dell’IVA sul valore del deposito (rispetto a quanto previsto dalla legge adottata) al fine di evitare costi aggiuntivi al sistema, e per semplificarne le operazioni contabili, dovute anche al riscatto della cauzione.

Un’altra decisione significativa riguarda la possibilità di riscuotere il deposito per un particolare contenitore per bevande solamente qualora si riferisca ad un prodotto che viene venduto nei negozi.

Questo per evitare situazioni “illegali” segnalate dall’industria come la riscossione del deposito su bevande commercializzate, ad esempio, solamente nel settore Horeca e originariamente prive di deposito aggiunto al prezzo di vendita.

Durante l’incontro della Commissione Congiunta del Governo e delle Autorità Locali Marek Goleń ha fornito anche un aggiornamento in merito al recepimento della normativa europea in tema di responsabilità estesa del produttore (ERP) sui rifiuti di imballaggio. Goleń ha assicurato che al ministero stanno lavorando a delle ipotesi di legge per il paese, indipendentemente dalla conclusione dell’iter legislativo del Regolamento imballaggi e rifiuti da imballaggio PPWR. Il Regolamento, atteso a giorni, contiene infatti misure che riguardano sia i sistemi di deposito cauzionali che l’EPR.

Infine, sempre a proposito di sistemi cauzionali, il Ministero dell’Ambiente si è dimostrato favorevole al mantenimento dei sistemi di deposito finalizzati alla ricarica nell’industria della birra attualmente funzionanti senza introdurre variazioni, mentre ha posticipato di un anno l’obbligo di raccolta degli imballaggi contenenti prodotti lattiero-caseari attraverso il DRS. L’ampliamento del sistema cauzionale a coprire questi prodotti è oggetto di grande preoccupazione per i possibili problemi igienici e di gestione che possono causare nei punti di restituzione dei negozi.

CONDIVIDI LA NOTIZIA SUI SOCIAL

— Altre news

I NOSTRI PARTNER PRINCIPALI