Belgio: deludente nei risultati il progetto pilota di DRS digitale

Credit Nieuwsblad.BE

A settembre si è tenuto in Belgio il progetto pilota di DRS digitale. Secondo Fost Plus, promotrice del progetto, la sperimentazione ha dato “un ottimo risultato”, ma i dati mostrano che su 42.000 contenitori per bevande venduti solo 10.000 sono state restituiti correttamente e la quantità di contenitori abbandonati per strada non è diminuita.

Durante tre fine settimana di settembre i visitatori del parco tematico Bobbejaanland hanno testato il sistema di deposito cauzionale digitale promosso da Fost Plus, la Producers Responsability Organisation (PRO) che si occupa in Belgio di organizzare la raccolta e l’avvio a riciclo dei rifiuti da imballaggio.

Durante i tre fine settimana i visitatori hanno pagato 20 centesimi di cauzione sul prezzo delle bevande vendute in loco tra bottiglie e lattine. Per riscattare la cauzione era richiesto lo scansionamento tramite smartphone del QR code presente sull’imballaggio prima di conferirlo negli appositi cestini. Nello stesso periodo, il DRS digitale è stato testato anche nella cittadina costiera di De Haan, dove sono stati coinvolti un supermercato, un parco di villeggiatura con bungalow e un rivenditore di patatine fritte.

A seguito del progetto pilota, Fost Plus ha parlato di “un ottimo risultato”, ma il giornale Nieuwsblad ha esaminato i dati contenuti nei rapporti prodotti da Fost Plus e rilevato che non è andata proprio così: dei 10.000 contenitori per bevande venduti nel parco di Bobbejaanland, solo 2.500 sono stati scansionati. Nella cittadina di De Haan, dei 32.000 contenitori per bevande con codice a barre che facevano parte del progetto pilota, solo 7.500 sono stati conferiti correttamente. In totale, i cittadini partecipanti al progetto pilota hanno “perso”, non riscattando il deposito, 6.400 euro su 8.400 che corrisponde al totale del deposito applicato sui contenitori interessati dal progetto.

Imballaggi non scansionati oppure scansionati due volte

A Bobbejaanland sono finite infatti nei sacchi della raccolta differenziata o nei cestini stradali senza essere state scansionati dagli utenti il 65% dei contenitori per bevande (bottiglie e lattine) venduti applicando un deposito sul prezzo di vendita.

Allo stesso tempo, sempre a Bobbejaanland ci sono stati anche dei possibili tentativi di frode: è il caso di 450 bottiglie che sono state scansionate più di una volta per recuperare la cauzione, su un totale di 2500 bottiglie che sono state restituite correttamente. Inoltre, “un certo numero di cassonetti per i rifiuti sono stati deliberatamente spostati, forse dai visitatori, proprio per aggirare il blocco attraverso la geo-localizzazione intesa a prevenire multipli conferimenti a fronte di uno stesso contenitore“.

Nessun impatto sulla riduzione del littering

Secondo il giornale Nieuwsblad ci sono ancora seri dubbi sul fatto che il DRS digitale sia efficace nel ridurre i rifiuti abbandonati. I dati assoluti hanno mostrato una diminuzione del numero totale di contenitori per bevande nel littering a Bobbejaanland nel mese di settembre che ha però coinciso con un calo altrettanto netto delle vendite. Infatti, sia prima che durante il progetto pilota, una confezione per bevande su nove finiva nel littering (rifiuti dispersi) . A De Haan sono state trovate tra i rifiuti 32 bottiglie con il codice QR facenti parte del progetto pilota, di cui in nove casi risultava riscattato il deposito.

Così come raccontato in un precedente articolo, lo scarso impatto dei DRS digitali nel ridurre il littering era stato previsto dal rapporto “Serialized Deposit Return System: An assessement of the feasibility and desirability of container serialisation and alternative DRS return pathways in Belgium” condotto dalla società di consulenza Eunomia per il nostro partner Recycling Netwerk Benelux (RNB). Il rapporto sottolinea inoltre che è altamente improbabile che il DRS digitale possa essere tecnicamente implementato da qui al 2025 ed inoltre esclude alcune categorie di persone, come quelle prive di smartphone o le persone più svantaggiate, o tutti coloro che non intendono usare la app per questioni di privacy.

Dibattito sui risultati del progetto pilota

Il gruppo incaricato di preparare il rapporto finale sul progetto pilota per il governo belga si riunirà la settimana prossima. Fost Plus lo definisce “un ottimo risultato”, OVAM, l’agenzia pubblica fiamminga per i rifiuti, in un comunicato stampa ha parlato di “solidità operativa”, “base di supporto” e “impatto identificato sulla quantità di rifiuti misurata”.

Ma nel parlamento fiammingo, CD&V, Vooruit e Groen hanno espresso preoccupazione per questa interpretazione. L’organizzazione ambientalista Recycling Netwerk NGO teme che questa interpretazione ottimistica venga inserita anche nella relazione finale. Anche Test Aankoop e l‘Associazione delle città e dei comuni fiamminghi non sono entusiasti del sistema.

Come raccontato in un nostro precedente articolo, già nel mese di ottobre i sindaci di 55 municipalità del Belgio hanno espresso il loro sostegno a un Sistema di deposito cauzionale “classico” con una restituzione dei contenitori per bevande presso i rivenditori (return-to-retail) e si sono opposti a un DRS digitale, che scaricherebbe sulle amministrazioni comunali la maggior parte della responsabilità sul suo funzionamento, in totale contrasto con il principio di responsabilità estesa del produttore (EPR). Un DRS “classico” è voluto anche dalla città di Bruxelles, e in tutto sono 1300 le associazioni, aziende ed enti locali che fanno parte dell’Alliance pour la Consigne (vedere i dettagli nel nostro articolo).

Secondo Chloé Schwizgebel di Recycling Netwerk Benelux: “Tre quarti delle persone hanno perso i loro soldi e non c’è stato alcun effetto sui rifiuti. Si può solo definire un flop”.  “La presenza di imballaggi non scansionati ma coperti da un deposito nei sacchi della spazzatura può indurre alcune persone ad aprirli per riscattare il deposito”, aggiunge Chloé Schwizgebel di Recycling Network.

Il ministro dell’Ambiente fiammingo Zuhal Demir (N-VA) vuole aspettare la relazione finale prima di commentare il sistema. “Ci sono pressioni molto forti da entrambe le parti“, ha dichiarato in parlamento. “Prenderò una decisione con l’intero governo entro la fine dell’anno, ma non ne anticipo il contenuto”.

E quei 6.400 euro di depositi non riscossi? “Sono stati devoluti in beneficenza”, dice Liesbet Sommen di Fost Plus spiegando che anche in una versione finale del progetto sarebbe “un’opzione prevista”. Nei DRS “classici”, invece, i depositi non riscossi contribuiscono al finanziamento del sistema , insieme ai ricavi delle vendite delle materie prime seconde ai riciclatori e ai contributi ambientali pagati dai produttori per ogni imballaggio immesso al consumo. L’entità di questa fonte di finanziamento va assottigliandosi mano mano che il DRS entra in pieno regime.

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